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Faceboarding bloccato a Linate: il Garante della Privacy ferma l’imbarco con riconoscimento facciale (peccato)

il Garante della Privacy ha fermato il servizio di imbarco biometrico negli aeroporti italiani: niente più faceboarding a Milano Linate, almeno per ora.
18 Settembre 2025

Che figo il facebording, bellissimo il faceboarding, che progresso col faceboarding… ah, non c’è più il faceboarding? Linate era diventato il miglior aeroporto d’Europa soprattutto grazie alle nuove tecnologie adottate, tra cui proprio il faceboarding, che permette ai passeggeri di usare il proprio volto come documento di identità e carta d’imbarco, tenendo in tasca quelli di carta. Belli comodi e spediti. Peccato che la cosa non sia continuata in modo altrettanto spedito: il Garante della Privacy ha infatti fermato il servizio di imbarco biometrico negli aeroporti italiani: niente più faceboarding a Milano Linate, almeno per ora.

Cos’è il Faceboarding

Per chi non ha ancora avuto il piacere: il sistema permetteva di fare tutto senza tirare fuori la carta d’identità, dal check-in al gate, passando solo con la propria faccia. Zero sbatti, almeno sulla carta. Dopo una fase di test tra il 2019 e il 2020, era stato attivato ufficialmente a Linate con ITA Airways e Scandinavian Airlines sui voli nazionali e per Copenhagen. Roma Fiumicino, con il suo gemello ribattezzato “You Board”, lo aveva introdotto nel 2024 ma lo ha sospeso in attesa di chiarimenti.

I dubbi del Garante

E qui casca l’asino: il Comitato europeo per la protezione dei dati nel 2024 ha messo in evidenza quattro scenari “cruciali” legati alla tutela dei dati biometrici. Tradotto: la faccia non è un QR code, e una volta che i tuoi dati finiscono nei server, il controllo ce l’ha il gestore, non tu. L’autorità ha quindi deciso di stoppare temporaneamente il servizio a Linate, in attesa di completare l’istruttoria.

Secondo il provvedimento, al 31 luglio 2025 il faceboarding era stato usato da 24.550 viaggiatori. Numeri importanti, ma non abbastanza per convincere il Garante, che ha scritto nero su bianco che mancano “maggiori sistemi di tutela delle informazioni biometriche”.

La replica di SEA

SEA, la società che gestisce Linate e Malpensa, prende atto della sospensione e ribadisce di aver sempre rispettato le regole. «Il servizio era stato presentato al Garante già nel 2019 ed è stato oggetto di interlocuzioni periodiche», spiegano. L’azienda però non molla: «Faceboarding garantisce sicurezza, velocità e fluidità, è disponibile solo per i maggiorenni registrati e rispetta tutte le norme di privacy». Insomma: noi ci crediamo, e speriamo di poterlo riattivare presto.

Adesso quindi il dialogo con il Garante continua, con SEA che collabora per risolvere i nodi e ripristinare il servizio. Intanto, chi parte da Linate deve tornare al caro vecchio documento in mano. Che, per carità, funziona sempre… ma non ha il fascino di passare al gate con solo con la propria faccia.

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