Una notizia che regalerò qualche gioia ai motociclisti milanesi: la corsia preferenziale della Cerchia dei Navigli potrebbe aprirsi anche a moto e scooter. Sì, avete capito bene: quella corsia che fino a oggi era un territorio sacro solo per tram e autobus, potrebbe presto accogliere anche chi si muove su due ruote — e non solo per consegnare sushi.
Il via libera del Municipio 1
La proposta arriva dal Municipio 1, dove è stata approvata una mozione che chiede alla giunta comunale di valutare l’accesso di moto e scooter su una parte del tracciato della Cerchia. L’idea iniziale era di Fratelli d’Italia, con il consigliere Lorenzo La Russa (figlio del presidente del Senato Ignazio), che porta avanti questa battaglia da quasi due anni.
La Russa voleva aprire tutta la preferenziale, ma si è arrivati a un compromesso con Fabio Arrigoni del Pd, presidente della commissione Mobilità, che ha proposto una versione più “soft”. Alla fine, la mozione è passata con 18 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti. Tradotto: il centrodestra compatto, parte della maggioranza favorevole, e qualche malumore a sinistra.
Il testo approvato chiede alla giunta Sala di valutare l’apertura ai motocicli in via Sforza, via Santa Sofia, via Molino delle Armi, via De Amicis e via Carducci — cioè il tratto sud della Cerchia, quello che dal Policlinico arriva fino a piazza Sant’Ambrogio passando per piazza Vetra.
Per la parte nord, da corso di Porta Nuova a via Sforza, si propone invece una sperimentazione riservata (almeno all’inizio) a scooter e moto elettriche. In pratica, una sorta di “fase test” per capire se la convivenza tra tram e motorini può funzionare senza trasformare la preferenziale in un autodromo.
La Russa, comunque, ci crede:
“L’importante era approvare un testo che impegnasse finalmente il Municipio e la giunta comunale a discutere di una questione importante per decongestionare il traffico e semplificare la vita di chi sceglie di muoversi in scooter, e ce l’abbiamo fatta, sono soddisfatto. Quando il centrodestra vincerà le elezioni tra due anni, renderemo tutta la preferenziale accessibile e per tutti, senza distinzioni tra moto elettriche e non”.
Insomma: per ora si parte piano, ma l’obiettivo finale è chiaro.
Una battaglia che divide
Prevedibilmente, la politica della City si è spaccata. Da un lato chi vede nelle moto un modo per fluidificare il traffico, ridurre lo stress da parcheggio e favorire la mobilità individuale. Dall’altro chi teme un aumento di rischi e incidenti in zone già congestionate.
Fabio Arrigoni, autore della versione “ammorbidita”, ha spiegato che l’obiettivo è quello di procedere con cautela, per evitare caos e polemiche: prima si sperimenta, poi si valuta.
Ma nel frattempo, qualcuno ha colto l’occasione per tirare una stoccata politica.
“Sulla vendita di San Siro la maggioranza in Comune ha dimostrato che non c’è più, ma pure nel Municipio 1 non sta messa benissimo”,
ha commentato Federico Benassati, capogruppo di Forza Italia e coordinatore dell’opposizione, sottolineando come la mozione sia passata grazie alle divisioni interne alla maggioranza.
Cosa cambia (e cosa no, per ora)
Per il momento, niente apertura immediata. La mozione non modifica la viabilità: è una raccomandazione alla giunta comunale di studiare la fattibilità. In pratica, la palla passa a Palazzo Marino, che dovrà decidere se e quando trasformare la proposta in realtà.
Detto più chiaramente: non aspettatevi di poter entrare domani mattina nella corsia dei tram con il vostro SH. Ma è un primo passo verso una Milano più “aperta” ai due ruote, che restano comunque il mezzo più usato da chi vive inda City.