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Le aziende migliori in cui lavorare Parecchie sono a Milano (ma dai!)

Sorgenia, Heineken e Istituto Tumori sono le meglio piazzate in top ten secondo l'Italy’s Best Employers 2026
13 Ottobre 2025


Allora, togliamoci subito il dente: la migliore è Lavazza, che è torinese, ma sul resto del podio c’è Sorgenia (sede: Portello) e Gruppo Granarolo di cui fa parte anche la Centrale del Latte di Milano. Sono i risultati più importanti della “Italy’s Best Employers 2026”, la classifica che da sei anni a questa parte viene stilata a partire da un sondaggio elaborato da Statista e veicolato dal Corriere della Sera, su dati forniti – in modo spontaneo e anonimo, sennò non vale – da oltre 300mila dipendenti di aziende italiane.

Le skills di Sorgenia

In vetta alla classifica delle aziende migliori dove lavorare in Lombardia (e seconda in Italia) c’è Sorgenia, realtà milanese attiva nel settore dell’energia dal 1999.
Tradotto: luce, gas, servizi energetici, ma con un approccio talmente evoluto che pare quasi una tech company travestita da fornitore di corrente.

Con oltre 600 dipendenti e il titolo di principale operatore energetico privato italiano, Sorgenia negli anni si è portata a casa più premi che un’agenzia di comunicazione durante i Digital Awards:
. Best Workplaces for Women,
. Best Workplaces for Millennials,
. Best Workplaces Diversity, Equity & Inclusion.
Insomma, un po’ di tutto, ma sempre al top

Sul fronte risorse umane, qui non si parla di benefit da vetrina ma di welfare aziendale serio:

  • smart working strutturato (non il “vediamo come va” del lunedì);
  • piani di formazione continua per chi non vuole fossilizzarsi sul gestionale del 2008;
  • e iniziative reali per il benessere psicologico, non la solita newsletter sul mindfulness.

Secondo Sorgenia, il segreto del successo è tutto nella community interna. I numeri parlano da soli:

  • il 96% dei dipendenti sottolinea l’attenzione all’accoglienza dei nuovi assunti;
  • il 93% dice che i propri valori coincidono con quelli dell’azienda;
  • stesso 93% che apprezza il contributo dell’azienda alla comunità;
  • l’88% parla di collaborazione reciproca (cioè non devi sempre scrivere tu al collega per ricordargli le cose);
  • e l’82% definisce Sorgenia un ambiente psicologicamente sano — che, nel 2025, vale più di un aumento di stipendio.

Heineken tanta roba

Appena fuori dal podio, al quarto posto, c’è Heineken, che in Italia ha tante sedi ma ha l’headquarter all’Edison Business Center di Sesto San Giovanni, dove il brand gestisce una squadra di oltre 1.000 collaboratori sparsi tra sede centrale, stabilimenti produttivi e rete commerciale.

Heineken Italia si è portata a casa la certificazione “Top Employer Italia 2025”, che non è un gadget da fiera ma un riconoscimento serio, riservato alle aziende che offrono condizioni di lavoro eccellenti e politiche HR da manuale. Il merito? Una cultura aziendale che punta su:

  • formazione continua (così non ti ritrovi a fare sempre le stesse slide fino al 2030);
  • spazi di lavoro flessibili, veri, non open space travestiti da coworking;
  • collaborazione e inclusione come parole d’ordine, e non solo nei post LinkedIn.

Nel 2023 Heineken Italia ha introdotto un pacchetto di benefit che fa venire sete solo a leggerlo:

  • smart working fino a 3 giorni a settimana;
  • supporto psicologico aziendale (che nel 2025 è praticamente un salvavita);
  • permessi retribuiti extra per esigenze familiari o personali;
  • e un programma inclusivo dedicato a diversità e parità di genere, dove la parola “diversity” non è solo per fare engagement.

Istituto Nazionale dei Tumori

Il quinto posto è stato assegnato all’Istituto Nazionale dei Tumori. Con sede a Milano, rappresenta da quasi un secolo un punto di riferimento per l’oncologia italiana e internazionale.

Nata nel 1928 come primo istituto italiano interamente dedicato alla lotta contro il cancro, oggi conta oltre 1.900 professionisti tra oncologi, ricercatori, infermieri e personale tecnico-amministrativo. Un esercito di persone che ogni giorno si occupa di diagnosi, cura, ricerca — preclinica, traslazionale e clinica — formazione e prevenzione, anche per tumori rari e pediatrici.

Non è solo un ospedale: è un laboratorio di innovazione continua, dove l’assistenza clinica d’avanguardia si fonde con la ricerca scientifica più avanzata. Ogni anno l’istituto gestisce decine di migliaia di pazienti e porta avanti studi clinici internazionali, confermandosi come uno dei poli più autorevoli del settore.

Non a caso, nella classifica stilata da Newsweek, è tra i migliori ospedali specializzati del mondo. Fa parte della rete Cancer Core Europe, che riunisce sette tra i più importanti centri oncologici europei, e dell’Organisation of European Cancer Institutes, una rete globale che mette insieme i migliori istituti del pianeta per ridurre l’impatto del cancro sulla salute mondiale.

Per chi ci lavora, la Fondazione IRCCS è molto più di un posto di lavoro. È un ambiente che offre formazione continua, progetti di ricerca innovativi e collaborazioni internazionali. L’attenzione al benessere delle persone è reale: programmi di supporto psicologico, politiche di conciliazione vita-lavoro e percorsi di crescita pensati per valorizzare competenze e motivazioni.

In un periodo in cui si parla tanto di “posti belli dove lavorare”, questo è un caso raro in cui la missione e le persone vanno nella stessa direzione.

Il resto della classifica

Il sesto posto è di EssilorLuxottica, azienda suddivisa fra la sede legale in Cadorna e le sedi produttive in Veneto e Piemonte. Parentesi nel bresciano con Bialetti e poi di nuovo a Milano per l’ottavo posto della pharma Novartis e il nono posto di Samsung. Per chiudere la top ten bisogna andare a Imperia per i Fratelli Carli.

Il sondaggio prende in esame aspetti diversi del lavoro: il “clima” aziendale, che sia un ufficio, un centro di ricerca o una fabbrica; la fiducia nei vertici, lo sviluppo professionale che si genera, il sempre più ricercato work-like balance, il rapporto coi superiori, i carichi di lavoro e riposo, la retribuzione, la condizione del lavoro femminile… Insomma, niente viene lasciato al caso e tutte le info contribuiscono a mettere in fila i primi 450 nomi presso cui cercare un buon posto di lavoro.

Se non avete trovato la vostra azienda fra le prime dieci, o se volete sapere in che posizione sta l’ultima company a cui avete sottoposto il cv, potete sfogliare tutte le pagine online sul sito di Statista. Buona caccia al posto d’oro!

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