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Dal lucano al pasta bar: nuove aperture imperidibili a Milano

Segnatevi questi localini per non finire con le dita inzuppate nelle patatine del discount al solito bar sotto casa.
27 Ottobre 2025

Siccome sappiamo che siete sempre in modalità occupato, ci siamo presi noi lo sbatti di vedere alcune delle nuove aperture della City che non dorme mai, ma soprattutto non digiuna mai. C’è un bel po’ di roba vegana e osterie come vanno oggi, dove si guarda pane al pane e vino al vino. Dai, segnatevi questi localini per non finire con le dita inzuppate nelle patatine del discount al solito bar sotto casa.

IRONICA

Via Carlo Valvassori Peroni, 83.

Eccola qua, la prima sorpresa: un locale senza cucina che porta nella city le prelibatezze lucane. Aperto nell’officina di un ex elettrauto, Ironica Bar propone le vere ricette della Basilicata profonda. Piatti freddi, ricette della tradizione ma in versione on the go per quelli che mica hanno tempo da perdere. E poi anche salumi e formaggi del territorio, con una bella selezione di vini naturali e birre artigianali, insomma, il top di una cucina tutta da scoprire.

Sì, ma quindi?

Per una seratina di quelle che ci vogliono per decomprimere le pare del supervisor (nato e cresciuto a Potenza)

BISTROT PIASÙ

Via Alberto da Giussano, 1

Imbruttiti, sappiamo che siete fast and furious ed è impossibile chiedervi di fermarvi, ma se qualche volta vi capitasse, per sbaglio, di farlo, questo è il posto giusto. Perché da Piasù l’offerta va dall’alba al tramonto, perfetta come abbinamento con chi è operativo h24. Potete gustarvi qualcuno dei loro piatti di ispirazione italiana ma con mille contaminazioni interessanti, e poi magari conoscere gente nuova, perché Piasù ambisce ad essere un punto di riferimento del quartiere Magenta. Quindi occhio, perché è un attimo incontrare quel tizio che, sì, non è una faccia nuova, però ora vi sfugge il nome e ne uscite solo con un “Ueeeee, grandissimo! Oh, hanno tirato su un bel localino, qua eh?

Sì, ma quindi?

Se poi diventa un must potete dire “ve l’ho fatto scoprire io!”

NINO OSTERIA CON CUCINA

Via Nino Bixio, 47

Ormai mangiare nel privè con le gambe sotto a un tavolo apparecchiato è da sfigati, dai. I veri trendsetter della nightlife si siedono al bancone o sbriciolano stuzzichini in piedi ai tavolini rialzati, possibilmente su un marciapiede. È il concept dell’osteria all’italiana, simbolo di una cucina verace, corposa, genuina come quella di Nino osteria con cucina, con pochi piatti ma WOW!, rotazione delle proposte e una scelta che inizia dai produttori. Il contemporaneo va a ravanare nel passato e non sbaglia mai.

Sì, ma quindi?

Stesso giro di quelli Trippa, fate un po’ voi.

RONCORONI CLASSICI GASTRONOMICI

Via De Amicis, 4

Ne avete le dita piene di stuzzichini, assaggini, bocconcini, e di tutti quegli “ini” che vi spacciano per cucina gourmet? Allora siete pronti per Roncoroni Classici Gastronomici, l’Apocalipse Now della sovrastruttura in cucina. Qua si punta forte su sapori netti e combinazioni audacissime; e il risultato sono piatti dalla personalità prorompente come il “Quinto quarto surprise nervetti, moscardini, fagioli e ricci di mare” capace di soddisfare anche quei sensi che non pensavate di avere.

Sì, ma quindi?

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a mangiare.

JUNK’S FOOD

Piazza Risorgimento, 3

Un concept chiaro fin dal nome: rivisitare l’idea di “schifezze”. Questo localino appena aperto in east milan metterà in crisi ogni vostra certezza, come l’estinzione dei lenti in discoteca e la fine di Striscia la notizia. Perché vegano sì, triste no. Da Junk’s solo panini multipiano, salse belle cariche e fritti corposi, di quelli che alla fine ti lecchi le dita alla faccia delle buone maniere. Ma la soddisfazione si accompagna alla qualità, perché la selezione delle materie prime è roba da number one. Continuerete a chiamarlo “junk food”?

Sì ma, quindi?

Finalmente una rivisitazione con un senso.

PANCICCHETTO

Via Solferino, 43

La formula panetteria, caffetteria, stuzzicheria si amplia con un nuovo top player. Pancicchetto è un atelier della panificazione, dove grani antichi vengono lavorati a mano e i prodotti esposti in un ambiente rustico elegante. Altro che pagnotte, questi sono composizioni di design che quasi spiace darci un morso. E se siete più da un assaggino e via, potete tuffarvi nella loro selezione di pancicchetti, piccoli nidi di pane farciti con i migliori ingredienti della tradizione italiana. Riuscirà battere il classico panino col prosciutto?

Sì, ma quindi?

Se non è chiaro, qua è il resto che accompagna il pane.

BOB THE OTHER SIDE

Via Borsieri, 32

Sappiamo che lo stile non vi manca, ma qui vi chiediamo un supplemento. Bob the other side è un viaggio ai confini della mixology con un design concepito per esaltare tecnica e competenza, un luogo che richiama lo studio, l’analisi, la scienza che si cela dietro ogni sorso. Di là dal bancone un volto noto della cocktailerie milanese che ci ha già deliziato con Bob e che raddoppia promettendo drink che spaccano di brutto.

Sì ma, quindi?

Non vi azzardate ad andare lì a bere un gin tonic.

CENTO GRADI PASTA BAR

Piazzale Baracca, 6

Dei dritti come voi avranno già capito: pasta sì, ma niente fronzoli, formalità, posate che tintinnano, camerieri che mettono a disagio. Da Cento Gradi Pasta Bar il piatto più iconico d’Italia diventa on the go, come un panino o una piadina. Ottimo per chi non ha nemmeno un secondo da perdere per fatturare e per chi alla prima forchettata è già lì, con il ditino alzato, pronto a giudicare con la spocchia di Bastianich. Qua non si sbaglia, il brand si è affermato in pochi anni a Napoli, dove nella competition c’è nonna Assunta, e non i Quattro salti in padella agonizzanti nel surgelo. Quindi qualità super top di gamma, anche se si mangia seduti sul marciapiede. Vuoi mettere la soddisfazione?

Sì ma, quindi?

Eh, la pasta è sempre la pasta…

DONNA CONCETTA

Via Amerigo Vespucci, 11

Eh, “la vera cucina napoletana si mangia solo a Milano”… lo avete ancora detto? Allora preparatevi perché dopo il sushi, il pokè, il fusion giappo carioca è un attimo che diventiamo anche la capitale della tradizione partenopea. Ma se vi scatta con un click l’equazione Napoli uguale pizza, Donna concetta ha aperto per farvi cambiare idea, con i suoi piatti in cui tronfano salsa di pomodoro, provola, fritto e quanto di meglio si trovi alle pendici del Vesuvio. Perché scomodare il treno quando per mangiare 100% made in naples basta prendere la metro?

Sì ma quindi?

La cucina di casa che mancava per chi chiama “casa” un monolocale

Autore: Francesco Cellini

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