Chiunque abbia preso un aereo almeno una volta lo sa: superare i controlli di sicurezza con una bottiglietta d’acqua è un sogno proibito. Dal lontano agosto 2006, quando il servizio segreto britannico MI5 sventò un attentato terroristico basato su esplosivi liquidi, ci trasciniamo la famosa regola dei 100 ml. Niente bottiglie da mezzo litro, niente borracce piene, niente di niente. Avete sete? Aspettate di spendere 10 euro per una mezza naturale al bar del Gate.
E così, tra controlli, code e rincorse al gate, oltre al portafoglio ne ha risentito anche l’ambiente. Milioni di bottiglie di plastica acquistate, buttate o sequestrate ogni anno. Un delirio ecologico a tutti gli effetti.
Ma qualcosa si muove (e stavolta in positivo)
Finalmente, la buona notizia: 22 aeroporti italiani hanno deciso di dare il buon esempio installando punti di refill gratuiti per riempire borracce e bottiglie dopo i controlli di sicurezza. Un piccolo gesto, ma con un impatto enorme — sia in termini di sostenibilità, sia per la qualità della vita di chi viaggia.
Per ora solo 5 scali italiani permettono già di passare i controlli con l’acqua grazie agli scanner di ultima generazione:
- Roma Fiumicino
- Milano Linate
- Milano Malpensa Terminal 1
- Bologna
- Torino (solo fast track)
Tutti gli altri, invece, dovranno ancora dire addio all’acqua prima dei controlli, ma potranno rifarsi subito dopo.
Dove potrai riempire gratis la tua bottiglia
Alcuni aeroporti si sono già mossi da tempo — Malpensa, Linate, Napoli, Bologna, Cagliari, Torino, Olbia e Alghero — con fontanelle operative e ben segnalate. Altri si stanno adeguando in queste settimane: Bergamo, Palermo e Cuneo hanno già attivato i loro punti di refill, mentre entro la fine dell’anno si aggiungeranno Catania, Pisa, Firenze, Trieste, Trapani, Pescara, Rimini, Comiso e Salerno. Anche Genova e Grosseto offriranno acqua in modo alternativo, ma sempre gratuita.
Tutti gli impianti sono promossi da Assaeroporti, che punta a un doppio obiettivo:
- Ridurre la plastica monouso in modo concreto.
- Migliorare l’esperienza di viaggio dei passeggeri con un servizio tanto semplice quanto atteso.
Difficile stimare quante bottigliette vengano buttate ogni giorno in aeroporto, ma i numeri fanno paura.
Secondo l’IATA, le bottiglie in PET rappresentano circa il 2% dei rifiuti prodotti in cabina. Nel Regno Unito, si parla di 5.000 tonnellate di plastica scartate ogni anno ai controlli di sicurezza. E al Dubai International Airport – uno dei più trafficati al mondo – vengono raccolte 700.000 bottiglie da mezzo litro al mese, cioè 8,4 milioni all’anno. Solo lì.
Ora, moltiplicalo per decine di aeroporti nel mondo. Il conto è presto fatto: centinaia di milioni di bottiglie buttate ogni anno per una regola che, pur giusta, ha generato un mare di plastica.
L’Italia dà il buon esempio
Nell’attesa che la tecnologia renda i controlli più smart ovunque, l’iniziativa dei 22 scali italiani rappresenta una boccata d’aria fresca (e d’acqua gratuita). Un progetto a costo zero per i passeggeri, ma di altissimo valore civile: meno plastica, più comfort, più coerenza con i principi di sostenibilità che — almeno sulla carta — tutti vogliono abbracciare.
Una cosa buona e giusta.









