Suggerimento per Alessandro Cattelan: nella prossima intervista che rilasci, spiega per favore che cosa è successo al Quintalino. Rewind: il locale di cui lo showman era direttore artistico ha chiuso i battenti senza annunci ufficiali tempestivi, per cui un bel po’ di persone sono rimaste deluse arrivando davanti alla serranda chiusa senza spiegazioni. Adesso finalmente, cercando il locale su Google e su Tripadvisor, compare la scritta “CHIUSO DEFINITIVAMENTE” e “CHIUSO”, ma scorrendo le recensioni appare chiaro che il messaggio non sia stato dato per tempo e che qualcuno abbia fatto il viaggio a vuoto.
Un utente racconta di essersi presentato tre volte trovando sempre la porta chiusa, nonostante Google lo segnalasse aperto: «Ho anche chiamato più volte, ma nessuno risponde». Non un gran finale per quello che, fino a poco tempo fa, molti definivano “il miglior hamburger di Milano”.
Breve storia (triste) del Quintalino
Il Quintalino, aperto nel 2023 in via Terraggio 9 (zona Cairoli), era il frutto della collaborazione tra il ristoratore Francesco Panella e, appunto, Alessandro Cattelan, investito del titolo di “direttore creativo”. Ora, la domanda sorge spontanea: ma davvero un’hamburgeria ha bisogno di un direttore creativo? Cosa curava esattamente, il grado di tostatura del bun o la playlist mentre si spadellava la cipolla? Va beh, io lo sapete rimango una ragazza della Bassa, per cui a certe cose proprio non mi rassegno…
A quanto pare, nonostante il direttore artistico, l’avventura è durata poco più di due anni. E anche se sulla scheda Google del locale campeggia la sentenza definitiva, come abbiamo visto, ma nessuno dei fondatori si è ancora degnato di un post d’addio. L’ultimo aggiornamento su Facebook e Instagram è del 14 maggio 2025: un innocuo scatto in cucina, uno chef alle prese con una cipolla e qualche commento degli utenti che chiedevano se fosse ancora aperto. Uno scriveva: “Passo tutti i giorni e lo vedo sempre chiuso”. Un altro rispondeva, lapidario: “Credo proprio che abbia chiuso”.
E avevano ragione.
Dietro le serrande abbassate resta un progetto che all’inizio sembrava promettente. L’idea era quella di un “hamburger etico”, una versione consapevole e sostenibile del panino più globale del pianeta. Panella ne parlava come di un “modello scalabile a basso impatto ambientale”, mentre Cattelan spiegava che il suo compito sarebbe stato “raccontare un prodotto americano con valori italiani come la qualità”.
Il menù del Quintalino puntava in alto: hamburger al cremoso di Parmigiano e chutney di pomodoro, versione ai quattro formaggi, maionese al pepe verde e radicchio, oppure crema piccante e finocchio in agrodolce. A corredo, toast di fegato e salsiccia, patatine cacio e pepe, e il pregiato pretzel bun di Antonio Follador. Le salse arrivavano dal “fratello maggiore” Quintale di Erbusco, il ristorante ispirato al macellaio-star Dario Cecchini.
Dietro le quinte c’era il gruppo atCarmen, la famiglia De Rosa, nomi noti nel mondo del vino e dell’hospitality. Tutto studiato, tutto ben confezionato. Solo che, dopo due anni, il format si è dimostrato non così sostenibile, evidentemente, e le chiacchiere adesso stanno a zero.
Resta una domanda sospesa tra ironia e perplessità: che fine ha fatto la creatività di Cattelan? Perché se il locale era “diretto artisticamente”, ci si aspettava almeno una chiusura alla sua maniera, con un colpo di teatro, un video ironico, una canzone d’addio. Invece niente: solo un cartello virtuale su Google e un “403 Forbidden” sul sito ufficiale.
Come scrive un utente in una recensione: “Si può anche ammettere di aver fallito, no?“.









