La notizia era nell’aria da parecchio tempo e mancava solo la comunicazione ufficiale: la riqualificazioni degli scali ferroviari s’ha da fare! Lo ha stabilito il Consiglio Comunale con una delibera che ratifica i lavori per un affare immobiliare stimato in un miliardo di euro.
Un progetto che punta letteralmente a modificare la morfologia della città in maniera radicale: i lavori partiranno probabilmente dallo Scalo Farini e da quello di Porta Romana, per poi coinvolgere mano a mano tutti gli altri.
Come ha affermato l’Assessore all’urbanistica Maran, «Da qui al 2030 vedremo nascere nuovi quartieri verdi, sostenibili, dotati di servizi e alloggi adeguati, sottraendo al degrado oltre 1.250.000 metri quadrati di aree ed eliminando le cesure tra centro e periferia».
Cosa prevede l’accordo? Tra le altre cose, di destinare il 65% della superficie territoriale totale ad aree verdi e spazi pubblici, oltre alla realizzazione di circa 200mila mt quadri di connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari. Allo Scalo Farini nascerà il terzo parco più esteso della città e a San Cristoforo un’oasi naturalistica di 140mila mt quadri, pari al 100% della superficie totale dello scalo.
Nell’accordo, più in generale, sono presenti linee guida che chiariscono la vocazione che ciascuno degli scali dovrà avere. Mentre per San Cristoforo e Farini si è già detto, a Porta Genova si prevedono funzioni legate alla moda e al design; gli scali di Lambrate e Greco, vicini a Città Studi e alla Bicocca, avranno vocazione universitaria; Porta Romana invece sarà dedicata alla cultura e all’agricoltura innovativa.
Insomma, le preoccupazioni di tutti su come andranno i lavori e quanto costeranno è più che legittima, rimane però il fatto che finalmente, dopo decenni di parole – sì, perché non è esattamente da ieri che gli scali sono in stato di abbandono -, si stia finalmente facendo qualcosa di concreto per trasformare Milano in un luogo più vivibile e all’avanguardia, e di questo non si può che esserne contenti.
Sull’andamento dei lavori, occhi aperti. Noi, ovviamente, vi terremo informati.
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