Tira più un tatuaggio di Fedez che un… Ah no. Citylife vorrebbe ma non può, e s’affossa come i nostri maroni dopo un’intera estate di stories al ritmo di Despacito. Sarà l’effetto Ferragniz – più che butterfly – ma tra vendite e affitti, il nuovissimo e fighettissimo quartiere sorto sulle ceneri dell’area ex Fiera di Milano, vede le stalle più che le stelle.
Nonostante la pubblicità e i 2milioni sborsati dal rapper per l’attico da 400 mq, nel 2016, secondo Milano Finanza, sono stati firmati 15 rogiti per un controvalore di 29 milioni (1,93 milioni ad abitazione) e 3milioni sono arrivati dai contratti d’affitto siglati sempre nel corso del 2016. Più che fatturare, per la società che sta sviluppando il progetto, l’importante è stare a galla: i ricavi ammontano a 124,3milioni con un ebit negativo di 17,77 milioni e una perdita pari a 10,9 milioni (rispetto ai 14,25 del 2015).
A sostenere i numeri non molto soddisfacenti c’è il Leone di Trieste, Generali Properties con 39milioni provenienti da «riaddebiti effettuati per le attività svolte sul centro commerciale» di proprietà della stessa branch immobiliare della compagnia assicurativa. Quel che è certo è che i prezzi di Citylife non sono gli stessi di un bilo in Giambellino:
«Il 2016 ha confermato risultati molto positivi dell’attività di locazione che ha raggiunto con largo anticipo i target stabili dalla strategia di sviluppo. Permangono tempi di trattativa e di chiusura delle transazioni molto lunghi» si legge nella relazione di bilancio della società.
«Non vi sono spinte concrete reali all’investimento immobiliare né il clima complessivo stimola spinte emotive in tal direzione» e quindi, i presidentissimi puntano allo sviluppo del settore terziario.
Stai a vedere che per colpa del Federico o di programmi tv come Riccanza, i ricchi veri abbiano voluto mostrare al quartiere il ca**o che gliene frega di prendere casa proprio in questa zona?
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