Malpensa batte Linate. E di parecchio. Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, ha diffuso i dati relativi ai primi otto mesi del 2017. Nel complesso i numeri sono più che positivi, con oltre 21 milioni di passeggeri da gennaio ad agosto, in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Ma sono i dettagli a fare la differenza. E quindi ecco che, a ben vedere, lo scalo vicino Varese conta più del doppio dei viaggiatori (14,75 milioni contro i 6,4 di Linate). Malpensa è in crescita del 14,9%, mentre l’aeroporto meneghino è in calo dello 0,3.
Risultati diametralmente opposti, quindi, per quelli che ancora oggi sono il secondo e il quarto scalo del Paese.
Non sono bastati neanche i mesi estivi per risollevare il morale (e i numeri) di Linate, che nel bimestre luglio-agosto ha visto 1,79 milioni di passeggeri in transito (in calo dell’1%), mentre Malpensa anche qui decolla in doppia cifra con 4,6 milioni di persone e una crescita del 15%.
Per capire il perché di questa netta inversione di tendenza rispetto al passato vanno analizzati diversi fattori: il primo e più banale è quello che lega le sorti di Alitalia a quelle di Linate. Con la crisi sempre più nera della compagnia di bandiera (che detiene almeno il 55% della quota di mercato) anche l’aeroporto ha dovuto ridimensionare le sue pretese. A questo si aggiunge il periodo nero di Air Berlin e l’incertezza di Meridiana, in trattative per una fusione con Qatar Airways.
Di contro, Malpensa non è legata a nessuna compagnia nello specifico, che la rende un terreno fertile un po’ per tutte, dalle low cost, sempre più presenti (Easyjet, Ryanair, Vueling), ai grandi vettori. E poi c’è l’arrivo di Air France-Klm che ha trasferito la maggior parte delle operazioni da Linate proprio a Malpensa, portando con sé 253mila viaggiatori.
Il futuro è comunque roseo per Sea, che prevede di chiudere l’anno nello scalo varesino con 22 milioni di passeggeri e di rilanciare Linate anche grazie al restyling partito quest’estate che proseguirà fino al 2030.
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