Chiudi video
close adblock Il Milanese Imbruttito

Disabilita l'adblock

Ué grandissimo! Ti piace leggere i nostri articoli?
Allora non fare il giargiana, disabilita l’adblock
(così fai girare l’economia, taaac)!

close adblock Il Milanese Imbruttito

Ti ho beccato Giargiana!

Disabilita l’adblock (così fai girare l’economia, taaac)!

Ok

Lifestyle
nebbia-duomo-milano

Il 31 ottobre, da sempre, è la notte della paura.

La prima cosa che viene in mente è: «Massì, è un’americanata, noi siamo aMilano, di cosa dovremmo avere paura

Aspettate a star tranquilli. Ecco 3 storie del terrore ambientate proprio nella nostra città:

1_La Sposa Nera del Duomo

Credit immagine

Nel Medioevo, a Milano, le ragazze che stavano per sposarsi indossavano abiti neri, così da essere quasi invisibili ed evitare lo ius primae noctis, il diritto del feudatario di far l’amore con le sposine durante la prima notte di nozze.

Carlina era una di queste ragazze vestite di nero, promessa sposa a Renzo.

Un giorno, nonostante la nebbia, il suo futuro marito aveva deciso di portarla sul Duomo. Ma mentre salivano, si dice che le statue e i mostri si siano animati affinchè lei gli confessasse il suo segreto: era incinta di un altro uomo.

E qui la storia ha 2 versioni.

Secondo alcuni, la Carlina non ce l’ha fatta a dire al suo Renzo che si era innamorata di un altro e che lo aveva tradito. Così, arrivata alla Guglia Carelli, si è lasciata cadere nel vuoto, chiedendo scusa a lui e alla sua famiglia.

Secondo altri, la Carlina non aveva tradito Renzo, ma era stata violentata proprio da uno dei feudatari da quale voleva nascondersi.

Pare che Renzo non abbia creduto alle sue parole e l’abbia spinta giù.

Cosa sia successo non si può sapere. Fatto sta che il corpo della Carlina non è mai più stato trovato, né sul selciato né sulle terrazze del Duomo.

Salvo ricomparire, nelle giornate di nebbia, sempre vestita di nero, davanti agli occhi delle future spose che si trovano a camminare in piazza del Duomo.

Chissà se per augurare loro la felicità che lei non ha mai avuto, o per metterle in guardia di fronte ai possibili tradimenti degli uomini che andranno a sposare.

2_L’Incatenata di Santa Radegonda

Un’altra storia è quella di Bernardina Visconti. Figlia di Bernabò Visconti, signore di Milano violento e prepotente, a 14 anni era stata promessa in sposa a un vecchio nobile bergamasco.

Ma Bernardina era innamorata di un ragazzo della sua età e così, come gesto d’amore, prima di lasciarlo definitivamente, gli promise che avrebbe passato una notte con lui.

Ma Bernabò lo venne a sapere e la sua vendetta fu tremenda.

Il ragazzo fu torturato e poi impiccato; Bernardina venne rinchiusa nel convento di Santa Radegonda perché si pentisse, ma lei non aveva alcuna intenzione di farlo.

Così suo padre la fece murare viva, al buio, in una segreta della rocchetta di Porta Nuova, nutrita solo a pane e acqua. Dopo 7 mesi, la ragazza morì tra atroci sofferenze. Ma neppure allora fu liberata.

Negli anni successivi, il fantasma di Bernardina tormentò suo padre e, ancora oggi, vaga per il chiostro di Santa Radegonda – in abito nero, con il volto coperto da una maschera di cuoio, annunciata dal suono delle catene – e prende sottobraccio i passanti chiedendo loro di accompagnarli sulla strada per la pace eterna.

Scary Gif GIF - Find & Share on GIPHY

3_Il dente di Sant’Ambrogio

Ma non sono solo nobili e persone del popolo i protagonisti delle storie di fantasmi milanesi.

Nel Medioevo, al Carrobbio, c’era un lazzaretto per i contagiati dalle epidemie e, la mattina della Domenica delle Palme, il vescovo lavava simbolicamente l’uscio del lebbrosario prima di officiare la messa in San Lorenzo.

La leggenda vuole che Angilberto (IX secolo) fosse un vescovo che cercava in ogni modo di essere riconosciuto come discendente diretto di Sant’Ambrogio. Così, per ribadire il concetto, staccò un dente dal teschio del Santo e lo mise come ornamento di un anello.

Alla fine del rito della Domenica della Palme, però, Angilberto si accorse di aver perduto il dente. Sconvolto, la sera stessa andò a chiedere perdono nella cripta del Santo Patrono, ma quando vi entrò, il Santo lo aspettava, con il sarcofago aperto e tutti i denti in bocca.

Anche qui le storie di dividono: da un lato, si dice che il Santo affidò ad Angilberto il compito di non permettere che nessuno potesse più rubare le sue reliquie; dall’altro lato, si dice che Angilberto fu così spaventato dal ritrovarsi faccia a faccia con un morto vivente che scappò a gambe levate.

Fatto sta che, il giorno dopo, Angilberto ordinò di chiudere una volta per tutte il sepolcro di Sant’Ambrogio dentro una custodia laminata d’oro. Un capolavoro, certo, dal quale però nessuno potrà mai uscire.

Forse.

Scared Classic Film GIF by Shudder - Find & Share on GIPHY

Articolo scritto da Matteo Liuzzi

Credit immagine di copertina 

 

 

Seguici anche su Instagram, taaac!


Vai all'articolo precedenteIndietro
Il Milanese Imbruttito