Sareste capaci di elencare tutte, ma proprio tutte, le porte di Milano? Sicuramente le avete sentite nominare, ma non è così scontato ricordarle. Anche perchè, fisicamente, ne esistono ancora solamente sei. Sono romane, medievali, spagnole, napoleoniche e chi più ne ha, più ne metta. Nate per difendere la città, attraverso di esse sono passati milioni di persone e secoli di storia meneghina.
Porta Volta
Ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti, consentiva una più diretta comunicazione fra la città e il Cimitero Monumentale, edificato nel 1866. Insomma, ora c’è la lilla, prima dovevi passare da Porta Volta.
Porta Garibaldi
Si chiamava Porta Comasina. Poi una domenica, attorno al 1860, dopo il derby d’Italia in posticipo, Giuseppe Garibaldi si è messo in lista all’Hollywood e allora anche la porta ha cambiato nome. Qui nel privè si sboccia (e si prende il passante).
Porta Nuova
Bosco Verticale, Diamond Tower, Torre Unicredit, sono soltanto storia recente. Qui, dalle parti di Piazza Clotilde, nel lontano 1840 sorgeva la prima stazione ferroviaria di Milano. Si contrappone alla Porta Vecchia in via Manzoni.
Porta Venezia
Che dire? Ci ho abitato per parecchi anni poco distante, in un minuscolo monolocale che nonostante tutto mi sembrava un castello. In epoca napoleonica si chiamava Porta Riconoscenza. Non posso che essere d’accordo con il Bonaparte…qui i ricordi sono tanti e scende la lacrimuccia!
Porta Vittoria
Sino all’Unità d’Italia si chiamava Porta Tosa. La tosa (giovinetta in dialetto) pare fosse la moglie di Federico Barbarossa ritratta in segno di spregio mentre si rade il pube, atto considerato barbarico in epoca medioevale (ora la storia è cambiata parecchio!).
Porta Romana
Non ci vuole molta fantasia per capire che da qui si imboccava la strada per Roma (Caput Mundi?). Però visto che anche in Piazza Medaglie d’Oro ci sono le Terme, cazzocene di pagare l’autostrada per andare sino a quelle di Caracalla?
Porta Vigentina
Forse la meno famosa tra le porte della città. Da qui partiva l’omonima strada Vigentina che univa Milano all’Abbazia di Mirasole, nel comune di Opera: pieno Inculhinterland.
Porta Lodovica
La porta non c’è più. Il casello daziario è sopravvissuto sino agli anni Cinquanta. Ora è rimasto solo il piazzale e ci passa il tram.
Porta Ticinese
Attraversandola verso l’esterno della città si andava verso il Ticino. In entrata invece si pagava dazio (l’Area C già esisteva a quanto pare). I residenti la chiamavano Porta Cicca (piccola).
Porta Magenta
Era chiamata Porta Vercellina ed era una delle sei porte principali di Milano. Poi, l’8 giugno 1859, quattro giorni dopo la grande vittoria dei sardo-francesi nella battaglia di Magenta, nel corso della Seconda guerra d’Indipendenza, Napoleone III e Vittorio Emanuele passarono Porta Vercellina e deviarono verso l’Arco della Pace ove erano attesi per il solenne ingresso in Milano. Sparita ogni traccia con la distruzione delle mura spagnole.
Porta Sempione
Comunemente nota come Arco della Pace, la conoscono anche i Giargiana più Giargiana. Risale all’epoca napoleonica ed è stata costruita con l’intento di unire metaforicamente Milano a Parigi. Da questa piazza partiranno, infatti, gli Champs Elysées di Milano (ne abbiamo parlato qui)
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