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Lifestyle

Fermi, Imbruttiti. Prima di partire con «Figa, ma per chi mi hai preso?» o «Guarda che l’arte la mangio a colazione», tornate indietro ai tempi del liceo. Sorvolate per un momento sui limoni in bagno e sulle tresche in cortile, e provate a ricordare le lunghe interrogazioni di storia dell’arte; o le interminabili ore passate davanti alle immagini di monumenti, quadri, pale e altari che, nella vostra mente, erano tutte geograficamente collocate a Firenze, a Roma o al Louvre.

Bene, tra quelle opere, c’erano sicuramente queste che vi elenchiamo qui sotto. E che, udite udite, sono tutte conservate qui a Milano:

“Il Bacio” di Hayez, Pinacoteca di Brera

È il bacio più famoso della storia, dopo quello tra Benigni e Pippo Baudo. Al mondo esistono tre versioni di questo dipinto. E indovinate dove si trova l’unica e originale, quella che Hayez dipinse nel 1859? Proprio qui a Milano, alla Pinacoteca di Brera.

“Forme uniche della continuità nello spazio” di Boccioni, Museo Del Novecento

Se anche il vostro portafogli piange miseria come il mio, ed è pieno solo di spicci, prendete una moneta da 20 cent. Ecco, quella strana scultura che vedete impressa è uno dei più importanti simboli dell’arte futurista e, in generale, tra le opere italiane più rilevanti. Che potete ammirare e fotografare al Museo Del Novecento.

“Pietà Rondanini” di Michelangelo, Castello Sforzesco

Michelangelo compose ben quattro Pietà durante la sua vita. Sì, è vero, la più famosa si trova a San Pietro. Ma qui a Milano, e precisamente al Castello Sforzesco, noi abbiamo la “Pietà Rondanini”, l’ultima opera dell’autore che, secondo le fonti, scolpì fino a pochi giorni prima di morire.

Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello, Veneranda Biblioteca Ambrosiana

Prima di diventare il celebre affresco che occupa una delle Stanze Vaticane, Raffaello disegnò “La Scuola di Atene” su un grande cartone preparatorio, oggi conservato nella Sala 5 della Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Si tratta dell’unico grande cartone rinascimentale pervenuto quasi integro. Riuscireste a trovare le differenze?

“Il Quarto Stato” di Giuseppe Pelizza da Volpedo, Museo Del Novecento

Vi sarà passato davanti sui social sotto forma di parodia o meme. Oppure l’avrete visto sulla copertina di qualche libro di storia o in un servizio di un programma di Santoro. “Il Quarto Stato”, che raffigura l’ascesa del movimento operaio, è una delle opere simbolo del Novecento. Non a caso, la trovate nell’omonimo museo.

Canestra di frutta” di Caravaggio, Pinacoteca Ambrosiana

Se vi diciamo natura morta, cosa vi viene in mente? Sicuramente questa celebre opera di Caravaggio, che raffigura una cesta di vimini con fiori e frutta, metafora di… vabbè, lasciamo a Sgarbi questa parte. Voi intanto andate a vederla alla Pinacoteca Ambrosiana.

“Ultima cena” di Leonardo Da Vinci, Refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Dai, non dobbiamo ricordarvi che l’ ”Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci è qui a Milano, vero? Piuttosto, non dimenticate di prenotare la vostra visita con largo anticipo.

Articolo scritto da Maurizio Binetti

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