I gatti conquisteranno il mondo e a noi non resterà che servirli e riverirli dall’alto – più o meno – delle poltrone che occupano. Ormai è cosa certa: tira più un pelo di felino che bhè, avete già capito. Specie se il felino, più che acciambellato è a forma di ciambella.
È il caso del gatto Zarathustra, esemplare non proprio in forma smagliante che è stato photoshoppato dalla sua padroncina Svetlana Petrova in 150 opere d’arte. L’artista russa ha infilato la snellissima silhoutte del suo micione rosso nei dipinti più famosi.
Epoca per epoca, sinuoso come una sirena, ecco che Zarathustra si giostra tra personaggi e ambientazioni, dalla pittura preistorica fino alla contemporanea. Dalle veneri rinascimentali ai color block della pop-art. E i soggetti storici, muti.
Versatile, agile ed elegante come solo un Imbruttito nel traffico dell’ora di punta sa fare.
I chiletti di troppo non fermano quello che è un progetto trasformatosi in libro: Fat Cat Art: Famous Masterpieces Improved by a Ginger Cat with Attitude. Anzi, stiamo assistendo alla nascita della nuova bibbia di gattari e appassionati.
Con la sua abbondante simpatia, il micione non solo vi fa fare un bel ripassino di storia dell’arte, ma sfata anche il mito che i gatti siano animali freddi e con un palo in quel posto.
Per tener d’occhio Zarathustra -il gatto curvy, cliccate sul sito o sul suo profilo Instagram.
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