Nobody likes you when you’re 23, figuriamoci se di anni ne hai 69, praticamente il triplo. Mai canzone fu più vera di What’s my age again dei Blink 182. Perché non prenderla davvero alla lettera e fare qualcosa a riguardo? È quanto si è domandato, probabilmente, il guru motivazionale e imprenditore olandese Emile Ratelband quando ha fatto richiesta – e conseguente causa – allo Stato d’origine per cambiare la propria età.
La motivazione? Da laurea honoris causa: rimorchiare di più e meglio sulla conosciutissima chat di dating Tinder. Qualità e quantità, ma non sulla carta d’identità.
C’è da dire che la richiesta non è campata per aria. L’arzillo 69enne sembra tutto meno che un vecchio col cappello. A dar manforte, ci sono anche le analisi mediche che hanno confermato la sua età biologica attorno ai 45 anni. È stato allora che l’uomo ha chiesto di modificare la data di nascita da 11 marzo 1949 a 11 marzo 1969. Giusto un ritocchino di 20 anni a cui però lo Stato si è opposto. Emile, sentendosi discriminato, è partito in quarta con una bella causa, affermando durante un’intervista:
«Ho fatto un check-up dai medici e mi hanno detto che la mia età biologica è di 45 anni. Se risulto un 69enne, sono limitato: se invece risulto un 49enne, posso comprare casa e guidare un’altra macchina. Quando apro Tinder, se scrivo che ho 69 anni, nessuna donna mi risponde. Se invece scrivo 49, sono in tutt’altra posizione».
Il Sign. Ratelband, pur di soddisfare questo suo desiderio, è disposto a non prendere più la pensione, posticipandola per l’appunto di 20 anni. Il Tribunale ha tempo un mese per decidere, anche se, diciamocelo, è una richiesta che fa acqua da tutte le parti.
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