Avete giustamente alzato la manina social – come insegnano nelle scuole dell’obbligo – facendo sentire il vostro crescente e continuo disappunto per la questione biglietto unico. A furia di battere il ferro finché è caldo, il consiglio comunale di Milano ha deciso di venire incontro ai suoi cittadini. Ed ecco che arriva il fatidico sì lo voglio! al biglietto breve ATM. Si tratta di un nuovo tipo di ticket che permetterà ai passeggeri che fanno poche fermate di risparmiare. Insomma, più corto è il tragitto, minore è la spesa.
L’emendamento, approvato mercoledì 12 giugno, porta la firma del democratico Carlo Monguzzi. Le possibilità proposte per l’applicazione del biglietto scontato sono due e andranno a interessare: chi farà un certo numero di fermate – probabilmente 5 – o chi userà il biglietto per meno dei canonici 90 minuti di validità.
Non a caso è stato rinominato ticket breve. Per l’entrata in vigore però, i tempi sono lunghi. Si parla del 2020 e potrebbe costare – si vocifera – 1,40 euro.
In questi giorni ricchi di novità per ATM, l’azienda non si risparmia e lancerà nel 2020 anche una specie di abbonamento “a vita” per i mezzi pubblici milanesi. La proposta – già approvata – non è altro che l’emendamento di Annarita Pirovano di Milano Progressista: «si introduca entro il 2020 un abbonamento pluriennale che abbia limite minimo di almeno due anni e un costo scontato del 10% con possibilità di rateizzazione mensile».
In concreto si passerebbe dai 330 euro annuali a 297, ovvero 24,75 euro al mese grazie al 10% di sconto applicato.
Se un centesimo è il principio di un milione, contiamo di diventare tutti i Briatore dei tempi d’oro.
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