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Ambrogino d’Oro 2019: da Mahmood a Mogol, ecco chi è in lizza per l’ambito premio

Sì, siamo arrivati a quel momento dell’anno. Non parliamo di Halloween né tantomeno Natale. Parliamo del toto-Ambrogini con tutte le candidature proposte da consiglieri comunali, associazioni e cittadini. Il prossimo 15 ottobre scadono i termini per presentare i nomi di coloro che incarnano al meglio i valori e lo spirito della nostra città. Il 7 […]

Sì, siamo arrivati a quel momento dell’anno. Non parliamo di Halloween né tantomeno Natale. Parliamo del toto-Ambrogini con tutte le candidature proposte da consiglieri comunali, associazioni e cittadini. Il prossimo 15 ottobre scadono i termini per presentare i nomi di coloro che incarnano al meglio i valori e lo spirito della nostra città. Il 7 dicembre, poi, una commissione deciderà chi si porterà a casa le 2 medaglie d’oro alla memoria, le 15 medaglie d’oro e i 20 attestati di Civica Benemeranza.

La massima onorificenza milanese – l’Ambrogino d’Oro – l’anno scorso aveva sconvolto un po’ tutti, quando tra Bottura e Fontana era apparso a sorpresa nella lista dei candidati anche il nome di Chiara Ferragni. L’allarme è rientrato definitivamente, non temete. Ma pure quest’anno abbiamo un bel frullato di possibilità.

Tra i candidati spuntano molti esponenti del panorama musicale italiano come Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo 2019, nato e cresciuto a Gratosoglio (proposto da Gianluca Comazzi, Fi); Le Vibrazioni, per i loro vent’anni di carriera (proposti da Alessandro De Chirico); Mogol (proposto da Alessandro Morelli, Lega); Ricky Gianco (proposto da Carlo Monguzzi, Pd).

Non solo musica ma anche letteratura: Antonio Scurati, vincitore del premio Strega con un libro su Mussolini (proposto da Elena Buscemi, Pd); Andrea Pinketts, scomparso sul finire del 2018 (proposto da Gianluca Comazzi, Fi).

Immancabile un esponente d’eccellenza della compagine sportiva: Giuseppe Meazza, campione che giocò nell’Inter e nel Milan, a cui è intitolato lo stadio di San Siro. A proporlo è sempre Comazzi, che punta con questa mossa a preservare il tempio milanese dello sport, evitandone l’abbattimento. Se il Meazza dovesse vincere un Ambrogino, potrebbero forse rimescolarsi le carte in tavola.

Non è finita qui. Ultimi, ma non ultimi: Manfredi Catella (immobiliarista di Porta Nuova), la Fondazione Ismu, Danilo Gallinari (cestista Nba), Alfonso Signorini (giornalista), la squadra di pallacanestro femminile Sanga, Cini Boeri (architetta e partigiana), Giorgio Squinzi (ex presidente di Confindustria e patron del Sassuolo) sono altri nomi che girano in queste ore.

Staremo a vedere

Credit immagine copertina

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