Corsetta al Parco Sempione? Per tutti gli amanti del running e per chi, invece, si trova semplicemente a passare nella zona verde più centrale di Milano, la Torre Branca è un punto di riferimento.
Quanti però ne sanno qualcosa in più e conoscono la storia e le curiosità legate a questo pezzo importante dell’architettura urbana meneghina?
Dovete infatti sapere che la torre fu costruita nel 1933 su progetto di Gio Ponti, F205 purosangue. Uno degli architetti e designer più famosi della sua epoca.
Considerato il periodo storico, il nome originario assegnato fu quello di Torre Littoria. La stessa fu costruita in appena 68 giornate lavorative dalla ditta Angelo Bombelli Costruzioni Metalliche – Milano. Fu inaugurata il 10 agosto 1933, in occasione dell’apertura della Quinta esposizione Triennale di Milano.
La torre, costituita interamente da tubi d’acciaio, era originariamente servita da un ascensore che permetteva la salita in trenta secondi a un piccolo ristorante. Dodici tavoli e un panorama da paura. Sulla cima era installata una lanterna dotata di un potente faro che compiva tre giri al minuto. Il faro fu sostituito nel 1939 e al suo posto l’EIAR – antesignano della RAI – installò un sistema trasmittente per la futura televisione.
La torre divenne successivamente inagibile e fu chiusa alle visite nel 1972. La riapertura avvenne nel 2002 grazie a una ristrutturazione voluta dalle distillerie Branca, in onore alla città. Da lì il nome di Torre Branca. Per i Giargiana, si tratta di quelli del digestivo Fernet, per intenderci.
Non stiamo parlando della Tour Eiffel ma, ridendo e scherzando, con i suoi 108,6 metri di altezza, la Torre Branca è ancora oggi la decima struttura accessibile più alta della città.
Attualmente un modernissimo impianto ascensore consente la salita al locale belvedere coperto – cinque persone per volta – in poco meno di un minuto. Il mercoledì la risalita è gratuita per scolaresche e pensionati. Per orari e info cliccate qui.
Cari Imbruttiti, non so se la storia raccontata in questo pezzo vi sarà mai utile nella vita, ma ora avete un motivo in più per fare i ganassa al Just Cavalli!
«Gli italiani sono nati per costruire. Costruire è carattere della loro razza, forma della loro mente, vocazione ed impegno del loro destino, espressione della loro esistenza, segno supremo ed immortale della loro storia.» (Gio Ponti)
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