Per la serie Harvard, scansate è stato inaugurato due giorni fa, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Sindaco di Milano Beppe Sala, il nuovo campus dell’Università Bocconi.
35mila metri quadrati dell’ex Centrale del Latte di Milano (dei quali 17 riservati al verde), 300 posti letto, un centro sportivo polifunzionale, un’area fitness, un campo da basket/pallavolo e una running track al coperto con tribune in grado di ospitare 1000 persone. E ancora, aule collegate con App e Qr code – come, usate ancora i badge? che barboni… – attraverso i quali accedere a tutti i servizi legati al Campus, quattro edifici per la School of Management, due piscine – delle quali una è la prima olimpica coperta di Milano. Se fino a ieri andare in Bocconi era già figo, da oggi Imbruttiti manager del futuro potrete davvero tirarvela.
Costruito secondo avanzati modelli internazionali dallo studio giapponese Sanaa con un investimento di 150 milioni di euro, il campus – definito da Sala molto milanese in quanto unisce fantasia e rigore – non ha nulla da invidiare ai campus dei famosi college americani. “Milano rifiuta di immaginarsi come città stato, ma vuole mettere la sua esperienza a disposizione del Paese”, ha aggiunto il Sindaco.
E mentre Mattarella ha evidenziato il valore della formazione che “deve suscitare spirito critico e senso di responsabilità che sono i veri antidoti a odio e pregiudizio”, Gianmario Verona, rettore della Bocconi, ha posto l’accento su sostenibilità e basso impatto ambientale, tra i pregi della struttura. Del resto, si evince a prima vista: tanto verde, facciate trasparenti, linee curve, strutture leggere. È equiparabile a un vero e proprio intervento paesaggistico quello che ha trasformato l’area interessata in un parco urbano aperto ai cittadini (milanesi, niente paura quindi, potrete imbucarvi anche se non siete più degli sbarbati).
Se l’obiettivo era quello di ridefinire il concetto di campus come elemento integrante del tessuto urbano, si può dire obiettivo raggiunto! Imbruttiti, dite la verità, non vi viene quasi voglia di tornare all’Università?
Articolo scritto da Roberta Favazza
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