Individuata la location perfetta, la luce giusta e l’inquadratura impeccabile – quella che permette di ridurre nettamente i soliti tre quarti d’ora di smanettamento su Photoshop – completamente accecati dall’obiettivo di popolare la bacheca di Instagram con il nostro miglior selfie – ammettiamolo – dimentichiamo le più basilari regole dettate dalla prudenza.
Probabilmente è quello che è successo a Madalyn Davis, modella britannica di 21 anni. Scovato un panorama mozzafiato su una scogliera in Australia – luogo, tra l’altro, super instagrammato (sotto l’ hashtag #diamondbay troverete bizzeffe di scatti) – avrebbe scavalcato la recinzione insieme ad alcuni amici per attendere l’alba.
Purtroppo, però, è precipitata da ben 30 metri d’altezza: tutto per colpa di un selfie. E non è l’unico caso. Un’altra donna sarebbe morta in circostanze analoghe la scorsa estate.
La morale della favola è questa: esauriti i selfie con il cane, la migliore amica, quelli in palestra e nel camerino di Zara, evitate luoghi potenzialmente pericolosi. I social faranno volentieri a meno delle vostre foto, tranquilli.
Perché morire per un selfie, anche no!
Articolo scritto da Roberta Favazzo
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