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Il primo passo è stato fatto: arrivare da Milano Cadorna a Malpensa in 10 minuti potrebbe diventare realtà. Grazie ad Hyperlooop, creatura del fondatore di Tesla nonché treno superveloce che consente di viaggiare a 1.200 km/h sfruttando la lievitazione magnetica. Sarà un unico vagone a costituire il convoglio: viaggerà all’interno di un tunnel dentro un vuoto d’aria.

Come comunicato nell’ambito della conferenza stampa avvenuta in data 20 febbraio, è stata siglata la lettera di intenti tra le società Fnm – alla quale fanno capo Trenord e FerrovieNord – e Hyperloop Italia.

Stop: prima di correre a prenotare il primo volo da Malpensa per una località a caso solo per provare questo ultimo ritrovato della tecnologia futuristica, sappiate che non solo non è ancora in funzione, ma ci vorrà del tempo per poterlo sfruttare. Si dovrà attendere, infatti, che lo studio di fattibilità – della durata prevista di sei mesi – venga completato. Si tratta di tempistiche necessarie alle società per verificare come “le competenze di ingegneria civile e in materia di infrastrutture di Fnm” possano coordinarsi alle tecnologie della società californiana.

Inutile sottolineare – Imbruttiti, vostro malgrado lo sapete bene – quanti minuti ci vogliano, oggi, per raggiungere – salvo ritardi derivanti da qualsivoglia motivo – Malpensa da Milano. 43, giusto per mettere il dito nella piaga. La scelta di Cadorna, ovviamente, non è casuale: non si fanno supposizioni a vanvera quando in gioco ci sono «dai 20 ai 40 milioni di dollari al chilometro” (di infrastruttura). Pensate a quali risvolti possa avere non solo per la città, ma per la regione intera, avere due aeroporti distanti dal centro pochi minuti.

“Le nuove forme di mobilità, soprattutto se improntate alla sostenibilità ambientale e all’impatto zero sono una frontiera che vogliamo esplorare e un’opportunità che vogliamo cogliere”, dice il presidente di FNM Andrea Gibelli. “L’opportunità per la Lombardia e per l’Italia è quella di entrare a far parte, da protagonista, di un network che unisce università, imprese, ricercatori e ingegneri di tutto il mondo che stanno studiando le innovazioni legate alla tecnologia del ‘vuoto’. Questo significa sviluppare la cultura dei distretti tecnologici aperti e delle piattaforme su cui chiunque può dare un contributo di esperienza”, aggiunge il presidente di Fnm.

Il progetto è ambizioso ma a questo punto non impossibile, chissà che veramente, entro qualche mese, non possiate poggiare le chiappe su tale mezzo di trasporto futuristico.

Articolo scritto da Roberta Favazzo

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