Se i programmi di cucina sono un appuntamento fisso del vostro rientro a casa post ufficio, se solo a guardare la sigla iniziale di Masterchef vi sale il Carlo Cracco homemade, abbiamo la notizia culinaria che svolterà sicuramente la vostra giornata – oltre alle cene con gli amici.
La nuova regina delle passerelle web veste purple ed è glamour come solo le influencer in piena fashion week. Non porta sfortuna, nonostante la particolare colorazione, ma anzi regala ai piatti quel tocco chic che fa la differenza. Parliamo della Dioscorea alata o, per dirla in gergo comune, la famigerata patata viola.
Per chi volesse farsi bello con i propri commensali, vi diamo qualche dritta per risultare dei veri e propri sommellier della pa… Ok fermiamoci qui che suona male.
Il meraviglioso colore che ha catapultato questo tubero nell’olimpo delle superstar social è dovuto alla presenza degli antociani, le stesse sostanze responsabili della colorazione del vino rosso.
Se volete atteggiarvi a grandi chef gourmet, dovete iniziare a chiamare la patata viola con il suo vero nome: Ube. Altra nozione da non dimenticare è che la pianta è un igname originario delle aree tropicali dell’Asia di cui però è commestibile solo il tubero. Da sempre utilizzato come base dei principali piatti tipici, specie nelle Filippine, è recentemente approdata nelle nostre cucine grazie alle tendenze social.
Unica pecca è che qui si trova per lo più sotto forma di farina essiccata. Procurarvi Ube fresca non è un’impresa impossibile, ma nemmeno un gioco da ragazzi. Magari il bangla di fiducia può tirarvene fuori qualcuna dal cilindro e poi giù di torte, tortine, milk shake, pancakes, gelati e persino french toast!
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