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Ormai sappiamo bene che uno dei principali problemi di questa emergenza Coronavirus riguardi gli ospedali e in particolar modo le terapie intensive al collasso. Troppi pazienti, troppo lavoro: si rischia di non avere spazio per tutti, tra chi ha preso il virus in forma grave e chi invece necessita di cure importanti per altre patologie. Lo stiamo leggendo ovunque: non c’è più spazio.

Per questo motivo la Regione Lombardia sta pensando a una soluzione: trasformare un padiglione all’ex Fiera di Milano di 12mila metri quadrati, già dotato di alimentazione elettrica e accessibile ai mezzi pesanti, in un ospedale dedicato esclusivamente alla terapia intensiva, con almeno 600 nuovi posti. Il padiglione in questione potrebbe essere il Palazzo delle Scintille (ex Padiglione 3) che si affaccia su piazza VI Febbraio. Si tratta dell’unico edificio a essere rimasto integro dopo la demolizione del quartiere fieristico. Insomma, serve un ospedale provvisorio per poter curare tutti i pazienti, proprio come è stato fatto in Cina, a Wuhan, epicentro dell’epidemia.

L’idea della Regione è quella di installare venti prefabbricati, ciascuno con 30 letti dove attaccare le macchine per la ventilazione meccanica. Per farlo, però, servono i contributi di Governo e protezione civile. Già perché se i prefabbricati (cioè strutture temporanee mobili previste di impianto di espulsione di aria filtrata, impianto gas medicinali, impianto elettrico dotato di continuità elettrica) possono essere forniti in tempi record dall’ente Fiera, le apparecchiature come ventilatori e letti devono essere inviate da Roma. E serve soprattutto personale sanitario: un medico ogni otto pazienti e un infermiere ogni tre pazienti, con guardia attiva, quindi circa 450/500 medici intensivisti e 1.200/1.300 infermieri. Numeri che, in base all’evoluzione dell’epidemia, potrebbero aumentare.

Il governatore Attilio Fontana e l’assessore alla Sanità Giulio Gallera stanno inviando lettere al Governo per realizzare questo progetto: “A seguito dell’aumento dei casi riscontrati e della conseguente necessità di ricovero per pazienti che necessitano di ausili respiratori e assistenza intensiva, Regione Lombardia sta convertendo tutti gli spazi possibili e disponibili in aree per Terapie intensive e ha avviato l’ulteriore conversione di aree socio-sanitarie – scrivono – Tuttavia la numerosità dei nuovi casi richiede ulteriori azioni per le quali siamo a chiedere il vostro intervento”.

La richiesta è sul tavolo del capo della Protezione civile Angelo Borrelli. “Si chiede con cortese urgenza riscontro riguardo i tempi di possibile fornitura e realizzazione al fine di avviare l’approntamento delle aree”, concludono Fontana e Gallera. La situazione è drammatica e serve quindi una risposta veloce: solo martedì 10 marzo i letti destinati alle terapie intensive lombarde dedicate ai pazienti con il Coronavirus sono arrivati a 644, su un totale di oltre 900. Altri 150/200 sono in fase di allestimento. Ma se l’epidemia dovesse crescere ancora, questi posti probabilmente non basteranno.

Articolo scritto da Wendy Migliaccio

Foto: Milano Panoramica

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