Sappiamo bene che la situazione di emergenza che il nostro paese sta affrontando ci mette tutti a dura prova. La vita di clausura forzata (ma necessaria) ha colpito in maniera indistinta ciascuno di noi. Se ci sono tanti che fanno i conti con la solitudine, non va poi così bene neanche ai fortunati che convivono con il proprio partner.
Un esempio che vale più di mille racconti: la notte del 16 Marzo, un uomo è stato fermato dalla guardia forestale subito dopo essere sbarcato a Messina da un traghetto. In un primo momento si è finto un clochard, cercando così di motivare il suo arrivo nella città siciliana. Immediatamente si è messa in moto la catena dei servizi sociali al fine di garantirgli un posto sicuro in cui passare la notte. Ma contemporaneamente sono stati attivati ulteriori controlli di accertamento.
E così è venuto fuori che l’uomo, in realtà, veniva da Lodi e non era certo un senza tetto. Di fronte all’amara verità, il furbetto non ha potuto fare altro che confessare, ammettendo di esser scappato perché non sopportava più la moglie. “Sono qui perché non ne posso più di mia moglie. Continuavamo a litigare”, ha detto alle forze dell’ordine.
Denunciato, è stato rispedito a casa: la fuga dalla coniuge, ovviamente, non rientra nei motivi di necessità previsti dalla legge per lasciare la propria abitazione.
Articolo scritto da Francesca Solazzo
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