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gel-campari

Mai nessuno si sarebbe immaginato che l’ingrediente fondamentale dell’aperitivo italiano ci avrebbe salvato da una pandemia globale. Scherzi a parte, l’emergenza Coronavirus non manca di insegnarci continuamente quanto, alla fin della fiera, il trucco sia rimboccarsi le maniche o i bicchieri, come meglio si può. Avrete capito a questo punto che il nostro miracoloso salvatore non è altro che l’alcol con i suoi innumerevoli gradi e tipologie di applicazione.

Campari Group, come molti altri suoi colleghi, ha deciso di non starsene in disparte e affrontare la situazione, con la stessa carica di un paio di Americani in pre-serata. L’azienda ha deciso di donare l’alcol utilizzato nella produzione dei noti superalcolici con l’intento di trasformarlo in disinfettanti per le mani.

A rendere il tutto possibile è la collaborazione con lo stabilimento Cosmint, situato a Olgiate Comasco e di proprietà del Gruppo Intercos, azienda leader nello sviluppo e produzione di prodotti per la cosmetica. Quale partner migliore per la sua riconversione e produzione?

Il gel igienizzante però, per chi già pensasse di metterci sopra le manine, è destinato solo ed esclusivamente agli operatori sanitari, in prima linea negli ospedali lombardi nella lotta contro il Covid-19.

Giusto per iniziare in maniera soft, si parla di una prima produzione di 15mila bottiglie.

«Consapevoli del continuo bisogno di gel igienizzante negli ospedali e in tutti i presidi medici, abbiamo deciso di donare una quantità di alcool puro, originariamente destinato alle nostre produzioni, in quanto materia prima essenziale per questa tipologia di prodotti», ha raccontato il Ceo di Campari Group, Bob Kunze-Concewitz.

«Siamo felici di dare il nostro contributo sostenendo gli ospedali lombardi in questo momento di emergenza sanitaria», rincalza il Ceo di Intercos Group, Renato Semerari, giusto per mettere i tappi sulle i.

Credit immagine copertina

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