L’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus ci ha costretti per più di due mesi in quarantena. Se da una parte moltissime persone si sono ritrovate ad avere zero contatti con il resto del genere umano perché vivono sole, dall’altra c’è chi si è visto costretto a una convivenza forzata.
Una convivenza H24, sette giorni su sette che – checché se ne dica – ha messo in crisi anche le coppie più solide.
E dopo Cina e Turchia (in quest’ultima le richieste di divorzio nel periodo di lockdown sono aumentate di 4 volte rispetto al mese di gennaio), anche l’Italia deve fare i conti con le conseguenze della quarantena. La convivenza forzata ha messo ai ferri corti molti matrimoni e anche nel nostro paese si è registrato un aumento delle richieste di divorzio.
C’è da dire che in Cina dopo il lockdown ci sono stati anche molti ripensamenti. Un dato che dunque ci suggerisce di prendere i dati con cautela, perché una convivenza forzata può sicuramente causare stress e crisi che rischiano di spingere le persone a prendere decisioni affrettate.
Nel frattempo, per adeguarsi alle nuove normative anti contagio, il Consiglio Nazionale Forense ha deciso di consentire le richieste di divorzio anche via email. La procedura sarà interamente online, con una specie di consulenza virtuale gestita dagli avvocati. A oggi questo sistema è attivo a Verona, Monza, Vercelli e Torino.
Articolo scritto da Francesca Solazzo
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