Milanesi di nascita, di adozione, Giargiana pentiti: poco importa. Quando si tratta di aiutare la nostra città in uno dei periodi più duri della sua storia recente, il cuore pulsante è lo stesso. Tra i progetti nati per contribuire alla rinascita post quarantena c’è anche Unlock The Block, frutto dell’idea di sette milanesi adottivi.
Non necessariamente bisogna produrre mascherine o macchinari per la sterilizzazione per dare una mano. Si può fare anche distribuendo bellezza. È proprio questo il concept alla base di Unlock The Block: l’idea è stata quella di produrre quattro tipologie di t-shirt grazie alla collaborazioni tra giovani designer indipendenti e piccole realtà milanesi che hanno patito molto le conseguenze economiche del lockdown. Ecco che sulle magliette compariranno così le interpretazioni grafiche realizzate dai designer, ispirate a una libreria, a un take-away abruzzese, a un cinema indipendente e a un ristorante coreano.
A queste quattro realtà sarà devoluto il 100% del ricavato, al netto del costo della piattaforma Everpress che si occuperà (per un mese) della produzione e della spedizione delle magliette. Ciò significa che né quelli di Unlock The Block, né i designer otterranno alcun compenso. Che bravi fioeu.
Ma i ragazzi di Unlock The Block non hanno intenzione di fermarsi qui. L’obiettivo è estendere il progetto anche ad altre attività in difficoltà e invadere Milano con t-shirt speciali. Quindi non fate gli gnorri e dimostrate amore per la città che vi fa fatturare: fate un salto sul profilo Instagram unlock_theblock e date un’occhiata. E poi cacciate la grana, su.
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