A Milano, per convincere la gente a tornare a mangiar fuori, si stanno provando davvero tutte le soluzioni. L’ultima è la genialata ideata dal ristorante Capra e Cavoli di via Pastrengo, in zona Isola, specializzato in cucina vegetariana e vegana, dove il distanziamento tra i clienti è garantito grazie a piccole casettine a tema.
Grazie all’estro della titolare e chef Barbara Clementina Ferrario e di Pietro Algranti – proprietario di un laboratorio di arredi – materiali di recupero come vecchie porte, finestre e oggetti vari, hanno dato vita a questo paese delle meraviglie, in grado di far impazzire anche l’Alice di Carroll. Ognuno dei 14 tavoli si è trasformato in una casetta con una propria identità e tematica.
«Ho sfruttato le regole del protocollo anti Covid, a cominciare da quella del distanziamento sociale per farle diventare un’opportunità» – ha spiegato la Ferrario, sottolineando anche che «negli scorsi mesi era tutto chiuso e non potevamo fare affidamento sui fornitori. Ci siamo dovuti arrangiare con quanto avevamo a disposizione».
Distanti ma vicini. Le casette affacciano tutte su una piazzetta centrale che ricorda la convivialità tipica dei piccoli borghi italiani. Anche nel numero di coperti, passati da 70 a 35, si legge questa ricerca di una sicura intimità.
I prezzi, specifica la titolare, non hanno subito variazioni: «Non mi piace per nulla l’idea di alzarli. Nessuno ha colpa per quanto è accaduto, quindi non è giusto che i clienti paghino per i mesi di chiusura, per i coperti che non ci sono più e per i lavori che ho fatto nel locale. Mi sarei potuta benissimo limitare a installare dei divisori in plexiglass, ma io credo molto in questo lavoro e per questo ho deciso di investire nella creazione delle casette, dimostrando la mia fiducia nel futuro», conclude .
Verde speranza, in tutto e per tutto.
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