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Non vuoi indossare la mascherina? Sei un sociopatico antisociale, dice la scienza

Già a leggere lo dice la scienza vi sarà partito un mezzo sopracciglio al cielo. Quante cose vengono spacciate come scientifiche solo per far notizia. Eppure a sto giro vi assicuriamo che è così. Alcuni scienziati brasiliani, vista la drammatica situazione sanitaria mondiale, hanno pensato bene di analizzare ciò che frulla nel backstage del cervello […]

Già a leggere lo dice la scienza vi sarà partito un mezzo sopracciglio al cielo. Quante cose vengono spacciate come scientifiche solo per far notizia. Eppure a sto giro vi assicuriamo che è così. Alcuni scienziati brasiliani, vista la drammatica situazione sanitaria mondiale, hanno pensato bene di analizzare ciò che frulla nel backstage del cervello di tutti coloro che si rifiutano di indossare la mascherina e rispettare le norme anti-contagio.

Lo studio, pubblicato sulle pagine dell’Independent, ha portato alla luce un risultato tutto sommato presumibile: chi ha questo tipo di comportamento nasconde una personalità a tratti anti-sociale. Ma entriamo nel dettaglio.

La ricerca, prima nel suo genere, ha analizzato tramite un questionario le risposte di un campione di 1.500 brasiliani tra i 18 e i 73 anni. Le domande puntavano a far emergere l’empatia, gli impulsi e i sentimenti di questi ultimi nei confronti di altre persone. Da qui, ecco delinearsi due profili: l’antisociale e l’empatico.

Partiamo dal primo. L’antisociale è totalmente sulla stessa lunghezza d’onda di coloro che si oppongono alle misure di sicurezza anti-Covid e all’utilizzo della mascherina. Questo personaggio ha raccolto un punteggio alto in domande relative a “insensibilità, inganno, ostilità, impulsività, irresponsabilità, manipolazione e assunzione di rischi”: tutti tratti tipici del disturbo antisociale di personalità (ASPD). TAAAC, beccati. Inutile dirvi che si è registrato un punteggio bassissimo nell’ambito dell’affettività.

Il secondo profilo, l’empatico, al contrario appoggiava completamente la linea di pensiero di chi intendeva rispettosamente seguire le norme anti-contagio, risultando l’inimicus del primo.

“Il team che ha condotto lo studio ha affermato di sperare che i risultati aiutino a convincere le autorità sanitarie a fare di più per educare le persone. Attraverso l’individuazione delle persone che presentano tratti di disturbo antisociale è possibile effettuare interventi volti a stimolare la consapevolezza dell’importanza ricoperta dal rispetto delle misure di contenimento”, si legge sulla nota testata britannica.

Recuperare le mele marce di tutto il mondo, però, non è certo un gioco da ragazzi!

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