Oh, ma che ci fa un drone sulle guglie?
Questo si saranno chiesti i ghisa del Nucleo Operativo Duomo che martedì pomeriggio, poche ore prima della partita dell'Italia contro la Spagna, hanno fermato un turista messicano di 41 anni, reo di pilotare un drone con videocamera e gps sul sagrato della chiesa.
Come racconta Repubblica, per il turista, arrivato dall'altra parte dell'Atlantico per visitare la nostra città, si trattava semplicemente di un modo per fare qualche video e scattare delle foto da angolazioni uniche. Roba da Instagram e da #picoftheday insomma.
Il giochetto però gli costerà caro e salato. I vigili lo hanno denunciato per violazione del codice della navigazione (pena fino a tre mesi), hanno sequestrato il drone e rifilato un verbale, udite udite, da 33k euro, perché il drone è considerato aeromobile e stava sorvolando un'area considerata critica come Piazza Duomo. I divieti di sosta e i lavaggi strade di una vita insomma.
Si tratta del terzo sequestro di droni effettuato dai vigili del Nucleo Operativo Duomo da inizio anno.
Fino a prova contraria, vogliamo spezzare una lancia in favore dell'incauto turista, concedendogli qualche attenuante. Il drone della discordia non è un Boeing 747, ma un giocattolo da mezzo chilo per riprese amatoriali, e forse oltre Oceano le regole sono diverse. In Duomo non ci sono nemmeno cartelli segnaletici a ricordare il divieto previsto dalla normativa europea.
Vabbè, avvocati e giudici faranno il loro mestiere, noi possiamo semplicemente dedicare al Mex pilota del drone una canzone il cui ritornello fa così:
Messico e nuvole
La faccia triste dell'America
Il vento soffia la sua armonica
Che voglia di piangere ho
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