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Smart working: in Germania se cadi mentre vai verso la scrivania è “infortunio sul lavoro”

Un dipendente del ministero dell'Interno è stato risarcito dopo una caduta dalle scale della propria abitazione, mentre stava andando al pc per lavorare.

No vabbé. Trasferimento a Berlino subito. I tedeschi indosseranno pure orride calze con orridi sandali, ma in quanto a cura per gli smart worker non hanno rivali. La news è questa: in Germania un uomo in smart working (dipendente del ministero, nientemeno!) ha ricevuto un risarcimento per essersi infortunato cadendo durante lo spostamento tra camera da letto e studio. Vabbè, bomber.

Il tizio è un dipendente del Ministero dell’Interno, ed è caduto mentre scendeva le scale a chiocciola per raggiungere lo studio e iniziare a lavorare. Mica una cazzatina eh, si è rotto addirittura una vertebra. Lo smart worker ha così deciso di intentare causa, sostenendo che si sia trattato di infortunio sul lavoro. Vabbè dai. Serio? Eppure… i giudici del tribunale federale sociale gli hanno dato ragione, pensa te. I boss del tribunale hanno tenuto conto del fatto che il dipendente inizia a lavorare appena sveglio, senza fare colazione: quindi hanno considerato “Il primo spostamento mattutino dal letto all’ufficio domestico un percorso di lavoro assicurato”. Te capì lo smart worker?

Che poi all’inizio i servizi sociali predisposti ad accertare la possibilità del risarcimento non avevano riconosciuto l’incidente come un infortunio sul lavoro. Della serie, “Sei inciampato in casa tua, spostandoti nel tuo ambiente. Cazzi tuoi”. E invece no, il tribunale gli ha dato ragione. I giudici hanno citato un precedente, nel quale era stato stabilito che “Salire le scale fino al Ministero degli Interni, quando ci si reca al lavoro per la prima volta nella giornata, è un percorso assicurato come servizio nell’interesse del datore di lavoro”. E qual è l’ufficio di uno che lavora da casa? Ma la scrivania, ovvio! E quindi il tragitto non è da intendersi solo esterno, ma pure interno. Dal letto al pc. Top. 

“Se l’attività assicurata è svolta nell’abitazione della persona assicurata o in un altro luogo – hanno specificato i giudici – la copertura assicurativa è fornita nella stessa misura di quando l’attività è svolta nei locali dell’azienda”. E in Italia? Tranqui che anche l’Inail risarcisce l’infortunio sul lavoro in smart working da quando, qualche mese fa, ha gestito il ricorso presentato da una lavoratrice agile. La donna ha ricevuto un indennizzo a seguito di un incidente avvenuto a casa, una caduta dalle scale durante una telefonata di lavoro con un collega. Oh, la sciura ha incassato 20k euro. Che storia.

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