Qualche giorno fa sulla nostra pagina Facebook vi abbiamo chiesto qual è, secondo voi, la colazione più Imbruttita di Milano.
Per me nessun dubbio, vince a mani basse la colazione all'italiana di Carlo Cracco (tenete a mente, proprio all'italiana, non una qualsiasi colazione).
Già, ma perchè? In cosa consiste? E, soprattutto, quanto costa?
Calma Imbruttiti, prima di rispondere a tutti questi interrogativi è necessario che vi confidi alcuni aspetti della mia vita privata.
Dovete sapere che, da tempi non sospetti, la mia dolce metà è una fan molto accanita del celebre chef di origini vicentine. Dico tempi non sospetti perché erano gli albori del successo come personalità del jet set: le prime edizioni di Masterchef, la pubblicità sul furgone delle patatine, quella roba lì insomma.
Ai tempi, anche senza disporre di grandi budget, in città poteva succedere di incontrare il buon Carlo al lavoro e scambiarci pure qualche battuta.
Per esempio durante una cena da lui ideata e servita a prezzi abbordabili per un evento al Museo della Scienza e della Tecnica. Non ero neppure geloso; come si potrebbe esserlo di un tizio in giacca da cuoco che parla con tono professionale di uova marinate, ravioli aperti e cannoli scomposti? Insomma, il ragazzo in cucina se la tirava già una cifra, ma ci poteva anche stare.
Il tema è diventato veramente spinoso quando Cracco, oltre che rinomato chef, è diventato una star. L'apertura del locale stellato in Galleria ha dato poi la mazzata finale. Storditi dalle perenni polemiche sui prezzi e sulla pizza margherita del bistrot al piano terra, ci siamo confinati più o meno volontariamente tra i poco ricchi, insomma tra quelli che da Cracco non ci potevano proprio (più) mettere piede.
Questo fino a circa un anno fa, quando esasperati dopo un lockdown, una quarantena fiduciaria e mesi in zona rossa, decidiamo di sbattercene di tutto e tutti e di entrare nel bistrot di Cracco, una domenica mattina a caso. Questo è il risultato....
Quella della foto è la - per noi ormai famosa - colazione all'italiana (per due persone). Il pacchetto all inclusive comprende la bevanda calda (caffè, cappuccino ecc.), una brioche tra le molte varietà proposte, una spremuta (pompelmo o arancia) e una lauta porzione di pane, burro e marmellata.
Costo - all'epoca e sino a qualche mese fa -, 18 euro a persona.
Prima che qualcuno faccia partire la shitstorm commentando a caso, vorrei fare umilmente notare alcune cose che differenziano il locale di Cracco da un baretto qualsiasi di Gratosoglio, con il massimo rispetto per i baretti di Gratosoglio che adoro.
Vi risparmierò il pippone sui costi elevati, l'affitto in Galleria, il blasone, la riccanza ecc. ecc., limitandomi a valutare il tutto con criteri oggettivi universalmente riconosciuti (location, menù, servizio e, infine, naturalmente il conto).
Alura, location se la discuti sei un pirla. Siamo nel bel mezzo della magnifica Galleria Vittorio Emanuele, pieno centro di Milano, in totale tranquiliità e distanziati sia dagli altri tavoli sia dalla fiumana di persone che passeggiano e dai Giargiana che girano sulle balle del toro. Di fianco a ogni tavolo c'è persino un supporto per appoggiare la borsa delle signore. Insomma quell'oretta seduto comodamente al tavolo ti fa sentire un po' sciur di altri tempi.
Sul menù non c'è poi niente da dire. La brioche è di pasticceria (molto distante dai prodotti industriali tristemente scongelati in molti bar dentro e fuori la Circonvalla), livello qualitativo siderale pure su tutto il resto. Orgasmico il pane, burro e marmellata.
Servizio TOP, tutti molto gentili e sempre pronti a soddisfare le esigenze del cliente. Pure quando avevamo sforato per qualche minuto l'orario in cui è possibile ordinare la colazione all'italiana (prima delle 11).
Arriviamo al conto già spoilerato: nota dolente, ma non più di tanto. Basti pensare che nel rinomato locale di fronte a Cracco, per le stesse cose, avremmo speso cinquanta euro e non trentasei. Sarebbe interessante sbirciare anche gli altri competitor. Nonostante tutti gli hater che la sua notorietà ha attirato, sai mai che alla fine è Cracco il vero low cost della Galleria.
Se non siete ancora convinti, mi gioco anche la categoria BONUS. Fino a sera non abbiamo più avuto un briciolo fame, quindi tranquillamente la colazione all'italiana di Cracco può sostituire un pranzo della domenica (o un brunch) che in qualsiasi ristorante di qualità media costerebbe sicuramente molto di più (a meno che non optiate per un Big Mac Menù con patatine piccole e senza salse, ma lì è un'altra partita).
Non è cosa per tutti i giorni, chiaramente, ma vista così ha una prospettiva molto diversa dai presupposti e dai pregiudizi dai quali siamo partiti. In più, almeno dal mio punto di vista, la moglie è contenta e il portafoglio non si offende troppo.
L'ultima cosa. Carlo, se mi stai leggendo (perché so che stai leggendo), se mi vuoi bene la prossima volta che verremo per una colazione all'italiana fai una rampa di scale e scendi giù da basso a fare quattro chiacchiere con noi sul raviolo aperto. Renderai una donna felice e anche (un po') suo marito.
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