Fedelissimi della fiorentina, amanti del barbecue del sabato pomeriggio, stalker dei fast food: spiace dirlo, ma pare proprio che la carne sia nemica della longevità. Oh, ambasciator non porta pena. Giusto per imparanoiare un po’ le nostre scelte alimentari, è arrivato un nuovo studio from Norvegia, pubblicato su PLOS Medicine, a spiegare nel dettaglio quale dovrebbe essere la dieta ideale per vivere più a lungo.
I ricercatori dell’Università di Bergen hanno analizzato i dati di centinaia di studi su dieta e longevità e li hanno incrociati con le informazioni del Global Burden of Disease, che fornisce una panoramica sulla salute della popolazione di diversi Paesi. I doc hanno così calcolato di quanto varia in media l’aspettativa di vita aumentando o diminuendo la quantità di alcuni cibi, come frutta, verdura, cereali integrali o raffinati, frutta secca, legumi, pesce, uova, latticini, carni rosse o processate, bevande zuccherate. In pratica è venuto fuori che chi mangia meglio vive effettivamente più a lungo. Quanto più a lungo dipende dall’età del soggetto: mangiare bene a 20 anni significa 10 anni di vita guadagnati. Curare l’alimentazione a 60 anni comporta 8 anni in più, mentre se un ottantenne si decide a dare una regolata alla propria dieta può sperare in 3 anni e mezzo di vita in più. Che roba.
Ok, quindi cosa dobbiamo mangiare per vivere più a lungo? E cosa è meglio evitare? Come anticipato nell’intro, bisogna rinunciare totalmente alle carni rosse, agli insaccati e alle bevande zuccherate. Doloroso, ma necessario. Serve poi ridurre il consumo di uova e latticini e aumentare tutto ciò che solitamente mangiamo meno quindi frutta, verdura, legumi, pesce, cereali integrali e frutta secca. I ricercatori hanno comunque osservato che possiamo alzare l’asticella della longevità anche senza seguire queste indicazioni alla lettera.
La via di mezzo si chiama dieta di fattibilità e prevede meno carni rosse (quindi non una rinuncia totale), meno uova e latticini; prediligere i cereali integrali a quelli raffinati, aumentare il consumo di pesce, frutta secca e legumi, ma senza rinunce clamorose. Ci possiamo provare, no? Con questa dieta di fattibilità un ventenne acquisterebbe 6-7 anni di vita, un sessantenne 4, un ottantenne circa sei mesi. Benefici che si otterrebbero, però, perseverando con un’alimentazione più sana per almeno dieci anni. Figa che precisione.









