Che lo smog non fosse proprio una gran cosa, già lo sapevamo. Figa giochiamo in casa. Dopo un mese e mezzo dall’inizio del 2022, l'inquinamento ambientale a Milano aveva già superato i limiti di guardia, e pure adesso non stiamo messi granché bene. Ora, non vogliamo aggiungere sbattimenti al già pessimo periodo, ma pare proprio che l'aria sporca sia ancora più pericolosa di quanto già immaginavamo. L'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico può aumentare il rischio di ictus, cancro e altre condizioni gravi, ma non solo. Stando a quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Verona, lo smog favorirebbe lo sviluppo anche delle malattie autoimmuni. Figa.
Giusto per capirci: parliamo di un rischio maggiore pari al 40% di artrite reumatoide, un rischio del 20% di malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, e un rischio maggiore pari al 15% di malattie del tessuto connettivo, come il lupus. Lo studio, chiaramente, è super affidabile: sono state raccolte informazioni mediche complete su 81.363 uomini e donne presenti su un database italiano che monitorava il rischio di fratture tra il 2016 e il 2020. Durante questo periodo a circa il 12% è stata diagnosticata una malattia autoimmune. In generale i dati hanno evidenziato che l'esposizione complessiva a lungo termine al particolato sopra i livelli considerati dannosi è associato con un rischio maggiore del 12% e del 13% di sviluppare una malattia autoimmune.
"Questo studio supporta ulteriormente le prove crescenti che suggeriscono un legame tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e le malattie immuno-mediate", ha confermato Felicity Gavins, direttrice del Center for Inflammation Research and Translational Medicine presso la Brunel University di Londra, precisando comunque che servono ulteriori ricerche per accertare perché alcune zone d’Italia abbiano visto una maggiore crescita delle condizioni autoimmuni. Insomma, i risultati ci sono, ma prima di dare la connessione per certa tocca fare altri accertamenti. Ci sta.
Oh, del resto anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da poco identificato l’inquinamento atmosferico come uno dei maggiori rischi ambientali per la salute, quindi apposto. Noi, intanto, ci facciamo un weekendino in montagna?
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