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Il Comune vuole spendere 400k per “educare” la movida milanese, ma basteranno?

L'idea è quella di costruire una rete di sostegno per i più giovani, che hanno pagato un prezzo molto alto durante gli ultimi due anni funestati dalla pandemia

La movida, quella bella. Oh, ma quanto ci è mancata in questi due anni? Vedersi, abbracciarsi, ridere e sbevazzare, ballare e chiacchierare senza sbattimenti. Senza mascherine, distanziamenti e cazzi vari. I giovani sono quelli che ci hanno rimesso di più: la pandemia ha messo in stop la loro vita, privandoli di divertimenti e leggerezza. Ebbene, il Comune deve aver capito che abbiamo tutti un po’ bisogno di funny e ha deciso di spendere un po’ di cash per migliorare la situa. O, almeno, ci vuole provare.

La Giunta ha deciso di tirare fuori 400mila euro per promuovere nuovi spazi e attività di aggregazione: un modo per allontanare i giovani dalle brutte compagnie, ma anche per farci sentire tutti una super big family. “Siamo convinti – ha detto l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – che le manifestazioni del disagio, soprattutto giovanile, a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi siano da affrontare non solo perseguendo i comportamenti negativi, ma anche offrendo ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze un’alternativa possibile e costruttiva. Nei prossimi mesi vogliamo portare avanti diverse iniziative di questo genere, coinvolgendo il Terzo settore e le associazioni che lavorano sul territorio, per costruire una rete di sostegno per i più giovani che, molto spesso, hanno pagato il prezzo più alto durante gli ultimi due anni funestati dalla pandemia”. Bene, benissimo. Ma 400k non saranno un po’ pochini? 

Anche perchè i progetti sembrano tanta roba eh. First, 200k andranno dritti alle zone classiche della movida: NoLo, Isola, Brera, corso Como e corso Garibaldi, per intenderci. Per farci cosa, non è dato saperlo. Figa, lì ti partono i k già solo per affittare un privé in disco, quali proposte di entertainment potranno mai centrare un budget così risicato? Mistero. Sappiamo che nelle prossime settimane verranno presentati i bandi e i progetti saranno valutati da una commissione. I project in questione dovranno riguardare soprattutto i mesi estivi e avranno come obiettivo quello di allontanare i giovani dalla cosiddetta malamovida.

Ah, poi ci sono i restanti 200k, che saranno invece dedicati a zone decisamente meno cool tipo Gratosoglio, Barona, San Siro, Comasina, Parco Lambro, Cimiano, Quarto Oggiaro. Anche in questo caso i progetti (necessariamente cheap) dovranno riuscire a coinvolgere i quartieri e i loro abitanti in “Attività di cura del verde e dello spazio collettivo, ma anche a promuovere il senso di appartenenza e i legami di comunità”. La meta è la stessa di sopra: contrastare emarginazione e povertà. Tutto encomiabile, per carità, ma come potranno essere mai spesi questi soldi? Giusto per piantare qualche alberello, no?

Il malessere è reale eh. Lo aveva spiegato bene il Bertolé al Corriere. “Questi due anni sono stati uno shock che ha amplificato fragilità preesistenti, ma ha anche fatto emergere un fenomeno nuovo. Fino a ora è stato sottovalutato l’effetto di questi due anni sui ragazzi. C’è chi compie atti autolesionistici, chi si ritira dentro casa, chi fatica a relazionarsi e chi invece esprime la sua rabbia rompendo, spaccando e andando contro le regole”. E poi ancora: “I reati, le risse di questi giorni a Milano come in altre città avvengono nei luoghi belli della città, come se fossero diventati il bersaglio di un bisogno di risarcimento dopo due anni di privazione. Non giustifico nulla, ma bisogna dare le risposte giuste”. Tra le proposte che potranno essere inviate andranno benissimo anche idee legate allo sport, in modo da ispirare uno stile di vita sano. Oh raga, vedremo. L’idea è buona, il cash un po’ misero. Ce la faranno i nostri a inventarsi qualcosa di valido?

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