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Una decisione che fa ben sperare per il futuro, ma che da un lato denota ancora una clamorosa arretratezza globale. La Spagna ci insegna la vita: sarà ben presto, infatti, il primo paese occidentale a garantire tre giorni di congedo dal lavoro al mese per le donne che soffrono dolori mestruali invalidanti. Eh figa, tanto ci voleva? La riforma dovrebbe essere approvata dal governo asap, e ci invita a domandarci come mai una svolta del genere non sia arrivata prima.

La riforma ha l'obiettivo di colmare il divario di genere. "Se qualcuno ha una malattia con tali sintomi, viene concessa una disabilità temporanea, quindi lo stesso dovrebbe accadere con le mestruazioni, consentendo a una donna con un ciclo molto doloroso di rimanere a casa", ha detto il Segretario di Stato per l’uguaglianza e la violenza di genere Ángela Rodríguez a El Periódico. Rodriguez ha parlato con i numeri, giusto per far capire la situa: secondo uno studio oltre il 50% delle donne soffre di mestruazioni dolorose. Se a queste ci aggiungiamo anche le adolescenti, saliamo al 74%. "Quando il problema non può essere risolto dal punto di vista medico, riteniamo che sia molto sensato che ci sia una disabilità temporanea associata a questo problema - ha continuato il Segretario - È importante chiarire cos’è un ciclo doloroso: non stiamo parlando di un leggero fastidio, ma di sintomi gravi come diarrea, forti mal di testa, febbre…". Eh sì. 

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Parliamo infatti della cosiddetta dismenorrea, termine medico usato per indicare i dolori mestruali. Un dolore al basso ventre che solitamente si manifesta prima e durante le mestruazioni. A questo simpatico sintomo se ne possono aggiungere altri, come detto dalla Rodriguez, mal di testa, nausea, stipsi o diarrea e lombalgia. Chi cazzo avrebbe voglia e modo di lavorare così, eddai? E quante volte le donne hanno affrontato giornate di lavoro interminabili, preda di dolori insopportabili? Uff, un botto. Questo congedo, comunque, riguarderà anche le donne che devono riprendersi, fisicamente e psicologicamente, da un aborto. Che sia spontaneo o volontario. "Per questo ci sembra sensato proporre che ci sia un permesso, purché la situazione rientri nel quadro sanitario utilizzato per le disabilità temporanee, che consenta di stare a casa per alcuni giorni dopo l’interruzione di una gravidanza. Credo che sia un'azione di buon senso e che forse avremmo dovuto fare prima", ha detto la Rodriguez. Giaggià.

Ma nel resto del mondo come siamo messi? Il primo Paese non occidentale ad adottare il congedo mestruale è stato il Giappone, addirittura nel 1940. Figa, avanti. Si sono accodati poi anche Indonesia, Taiwan e Corea del Sud. E in Italia? Nel 2016 ci abbiamo sperato, con la proposta di legge per garantire il congedo mestruale alle donne che soffrono di dismenorrea. Ad oggi, però, ancora si dorme. Zzzz...

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