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A Milano arriva il primo Festival del ciclo mestruale: siete pronti a rompere i tabù?

Dal 17 al 19 giugno andranno in scena talk, live, workshop, reading e performance per inaugurare una nuova narrazione sul ciclo mestruale. Ecco come contribuire con una donazione, che servirà anche ad aiutare donne e ragazze in Ucraina

C’è chi dice che se ne sta parlando troppo, chi che se ne parla sempre troppo poco. Il ciclo mestruale è ancora, troppo spesso, un argomento tabù, in grado di generare confusione, pregiudizi e disinformazione. In Italia ce la caviamo con poco, ma in molti paesi, specialmente quelli poveri, avere le mestruazioni è una vera e propria condanna. La mancanza di prodotti adeguati può provocare infiammazioni e può costringere le ragazze a saltare o addirittura abbandonare la scuola. In molte comunità, inoltre, è vietato parlare di ciclo: le donne crescono così impreparate e vivono un imbarazzo ingiustificato. E questa è solo un’infarinatura vaga eh, ce ne sarebbe da dire sull’argomento. Ecco perché, a Milano, andrà in scena a giugno il primo Festival del ciclo mestruale, dal 17 al 19. 

Talk, live, workshop, reading e performance. Tanti eventi e occasioni per approfondire il tema da punti di vista diversi. Qualche esempio, giusto per capirci. Il 18 alle 15 andrà in scena al Cinema Nuovo Armenia Sanguinare – La guerra delle mestruazioni, un viaggio antropologico su come viene percepito il ciclo a seconda del luogo, del tempo e della situazione geo-politica. Alle 16.30, al Rob de Matt, si potrà assistere a Tampon Tax: come combattere battaglie di genere (date per perse) e vincerle. Ma ci sarà spazio anche per musica e laboratori teatrali.

“Lo abbiamo organizzato per inaugurare una nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere”, hanno spiegato le organizzatrici. Il Festival riceve un importante sostegno economico dalla campagna di raccolta fondi lanciata da Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. Ai potenziali donatori, il cui contributo servirà per pagare artisti, relatori, allestimenti e in generale la produzione della manifestazione, le ideatrici del festival chiedono: “Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati di prima necessità? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente?”.

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Ogni donazione prevede un gadget. In questo caso sarà una confezione di assorbenti da spedire al confine con l’Ucraina con la collaborazione di Rob de Matt. Bella idea. Ad esempio, donando 50 euro non solo darete un contributo all’evento, ma invierete anche 3 confezioni di assorbenti al confine. Il Festival sarà “l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e divertire: lo faremo attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set. E parleremo di endometriosi, disturbo disforico premestruale, Tampon Tax, menarca, transfobia, salute e igiene mestruale, impatto ambientale, discriminazione di genere e conflitti (sia quelli privati con il nostro corpo, che quelli al di fuori di noi)”. L’evento è organizzato da Eva in Rosso insieme a Errante e Promise – associazioni che si occupano di empowerment femminile, e Studio But Maybe, di grafica e digital design. 

Oh, ma voi lo sapete che circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica? Ecco, e allora forse di questo Festival del ciclo mestruale ne avevamo davvero bisogno…

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