Se state pensando di farvi qualche giorno ad Amsterdam, rilassandovi con una bella cannetta al coffee shop, vi conviene darvi una mossa. Sì, perché non è detto che tra qualche mese, o qualche anno, voi ci possiate ancora entrare, in un coffee shop. In questi giorni infatti il consiglio comunale della città voterà una proposta, sostenuta dalla sindaca Femke Halsema, per vietare temporaneamente ai turisti i famosi locali della città in cui si vende e consuma liberamente marijuana. In realtà è poco probabile che la mozione passi, però vai a sapere. I boss della City stanno cercando un modo per contrastare il traffico illegale di droghe, ma anche per limitare l’afflusso di turisti che arrivano solo per fumare e creare disagi ai residenti.
La sindaca ci crede tantissimo. Dal suo punto di vista, e da quello dei capi locali della polizia, vietare i coffee shop ai turisti è inevitabile per ridurre il traffico di droghe leggere e pesanti ma anche per risolvere il problema degli avventori molesti e disturbatori. Pare infatti che il celebre quartiere a luci rosse della capitale dei Paesi Bassi sia diventato estremamente caotico, e i residenti si sono un po' rotti le balle di tutta 'sta gente che va a cercare distrazioni.
Il divieto - dicevamo - servirebbe principalmente a combattere il narcotraffico. Se è vero infatti che fumare e possedere erba è legale, non lo è la coltivazione commerciale, quindi i coffee shop spesso comprano l'erba da imprese clandestine. Nel caso venisse approvata la restrizione, la speranza è quindi quella di ridurre l'andazzo illegale. Pare proprio che su questa proposta ci sia l'accordo fra alcuni esponenti di centrosinistra (la stessa sindaca) e di centrodestra. La leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia, Claire Martens, ha detto: "È una delle poche possibilità che abbiamo per frenare i disagi nel centro città e modificare la nostra immagine di droga facile. Amsterdam è troppo bella per essere associata solo all'erba e i residenti meritano di meglio. Gli addii al celibato e i turisti europei che vengono qui in macchina per fumare erba, dormire in macchina e fare rumore non aggiungono alcun valore alla città".
Ovviamente c'è pure chi non è d'accordo. Tipo tale Mark Jacobsen, co-proprietario del locale The Rookies, secondo il quale le droghe pesanti c'entrano una mazza col suo settore. "Ho la mia caffetteria da 30 anni e nel momento in cui vedo clienti con la cocaina, li butto fuori in senso figurato e letterale". Jacobsen ha fatto sapere all'Observer che una ricerca, realizzata per il gruppo d'affari Bond van Cannabis Detaillisten, ha rilevato che solo poco meno della metà dei turisti va ad Amsterdam per la cannabis, e il 24% ci andrebbe comunque, anche se impossibilitato a entrare nei coffee shop. Altro parere contrario è quello di Sheher Khan, capo del locale partito Denk: "La nostra principale obiezione è che i giovani saranno tentati dal traffico di droga e finiranno per spacciare in mezzo alla strada. Anzi, sta già accadendo. La domanda è: voi, come governo, volete peggiorare le cose?". In sostanza il rischio è che il turista, non potendo entrare nel locale, si fermi a comprare erba in mezzo alla strada e che quindi gli spacciatori, ingolositi dal business, si moltiplichino come ricci per le vie della città. Come finirà? Nel dubbio, una capatina ad Amsterdam ci potrebbe stare...
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