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Allergico all’orgasmo non può fare sesso: cos’è la rara sindrome che ha colpito un 27enne

A un ragazzo di 27 anni è stata diagnosticata la sindrome da malattia post orgasmica. Ogni volta che ha un rapporto sessuale e arriva all’eiaculazione, inizia a manifestare sintomi influenzali, problemi di concentrazione, memoria e linguaggio.

Se state vivendo un periodo un po’ di down, vi sentite giù di morale e siete convinti che la sfiga vi perseguiti, pensate che almeno potete fare sesso. Potete godere, letteralmente. Sembra una cazzata vero? Eppure, nel mondo, c’è gente a cui piacerebbe molto avere un rapporto sessuale, ma non può. Beccatevi questa: un ragazzo di 27 anni, la cui identità è giustamente top secret, non può fare sesso perché è allergico all’orgasmo. Oh, tutto vero.

Il caso dello sfortunatissimo ragazzo è stato descritto sulle pagine di Urology Case Reports. Ogni volta che il 27enne ha un rapporto sessuale e arriva all’eiaculazione, inizia a manifestare sintomi influenzali, come mal di testa, febbre, dolori muscolare, ma pure problemi di concentrazione, memoria e addirittura linguaggio. E il tutto dura dai 2 ai 7 giorni. Ci pensate che tortura dev’essere? Questo problema ha un nome scientifico: si tratta della sindrome da malattia post orgasmica (POIS). I medici ritengono che il malessere abbia avuto origine circa 10 anni fa, quando dunque il ragazzo aveva 17 anni ed era nel bel mezzo dell’arrapamento ormonale tipico degli adolescenti. E invece di scoprire il sesso (ma anche l’autoerotismo) come tutti i suoi coetanei, il tipo ha dovuto evitare il più possibile i rapporti sessuali, cosa che – evidentemente – gli ha impedito di instaurare vere e proprie relazioni affettive. E ma povero, dai.

Andrew Shanholtzer, ricercatore della William Beaumont School of Medicine dell’Università di Oakland, negli States, è tra gli autori dello studio e ipotizza che la sindrome sia spuntata fuori a seguito di un’infezione o di una lesione ai testicoli. Un trauma che potrebbe aver portato alla fuoriuscita di microscopiche quantità di sperma nel sangue, con conseguente reazione dell’organismo. “Le cellule immunitarie del corpo sono addestrate ad attaccare qualsiasi sostanza estranea trovata – ha spiegato il doc Shanholtzer – Ci sono cellule speciali chiamate cellule di Sertoli che nutrono e circondano lo sperma e lo mantengono isolato dalle cellule immunitarie. Quando le cellule di Sertoli vengono danneggiate lo sperma viene esposto al sistema immunitario per la prima volta e il sistema immunitario lo attacca come se fosse un virus o un batterio estraneo”.

Ma non andate in sbatti per il povero 27enne, perché i medici (sempre siano lodati) hanno iniziato a somministrargli una terapia a base di antistaminici e uno di questi, la fexofenadina, ha ridotto del 90% gli infelici sintomi post orgasmo. Quindi, insomma, pure lui adesso può provare ad avere una vita sentimental-sessuale mediamente normale. Oh, comunque la sindrome da malessere post orgasmico non ce l’ha mica solo lui eh. Colpisce circa un centinaio di uomini al mondo, che spesso ignorano di avere questo problema visto che gli stessi dottori spesso non lo conoscono. “Molti operatori sanitari non lo sanno, per non parlare del pubblico – ha spiegato il Shanholtzer – È più che probabile che sia sottodiagnosticata e che ci siano molti malati là fuori”. “La fexofenadina – si legge ancora nell’articolo di di Urology Case Reports – è un farmaco relativamente sicuro, poco costoso e ben tollerato, ma richiede ulteriori studi prima che possano essere valutati i suoi benefici terapeutici in questa popolazione selezionata. La nostra esperienza dimostra la fattibilità del trattamento di una malattia complessa con un semplice farmaco e, si spera, verrà replicata in futuri pazienti”. Figa che roba, ci pensate?

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