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Molto spesso, in fase di colloquio di lavoro, ci tocca giustificare - non senza un certo imbarazzo - i nostri eventuali vuoti di carriera, ossia quei periodi in cui, per svariati motivi, è capitato di non lavorare. Succede. Da una recente indagine è venuto fuori che questo problema (doversi giustificare) riguarda soprattutto le donne e l’origine sarebbe da ricondurre principalmente alle gravidanze e all’accudimento dei neonati. Non una novità.

Secondo un sondaggio condotto da People Management su un campione di oltre 2mila persone, due quinti delle donne senior manager (quindi il 40%) sono state interrogate durante i colloqui di lavoro sull’intenzione di voler mettere al mondo dei figli in futuro o sul fatto di avere, al momento della selezione, figli piccoli di cui prendersi cura. I recruiter avrebbero indagato proprio sui career break ("e ma come mai non hai lavorato l'anno scorso? Ah, hai avuto un figlio?") ma ocio che i datori di lavoro che pongono queste domande sono passibili di denuncia per discriminazione e molestie, ai sensi dell’Equality Act.

Sempre secondo lo stesso studio, solo il 18% delle donne che non ricoprono ruoli senior ha dichiarato di aver ricevuto le stesse domande durante il processo di assunzione in azienda. Quindi la discriminazione riguarda - in questo senso - soprattutto donne in carriera. Il 38% delle intervistate, e che ha dovuto assentarsi dal lavoro con un intervallo di almeno sei mesi per la gravidanza, ha dichiarato che il motivo di questa assenza è stata la cura dei neonati. Mentre lo stesso motivo è stato causa di un’assenza superiore ai sei mesi per l’accudimento dei figli soltanto per l’11% degli uomini. Anche qui, purtroppo, niente di sorprendente. Ben due terzi delle mamme lavoratrici ha affermato di aver dovuto rinunciare alla carriera professionale dopo aver avuto figli. Una brutta storia. Il 45% delle donne intervistate ha dichiarato però che il tempo di pausa dovuto alla maternità si è rivelato prezioso e ha permesso di acquisire nuove competenze, come la capacità organizzativa e la gestione del tempo. Figa il multitasking!

"Informare la futura mamma rispetto a tutti i diritti che ha e avrà a seguito dell’arrivo dei figli, garantire e strutturare maggiore flessibilità nel percorso di rientro al lavoro e investire in servizi e soluzioni che permettano un prezioso e costante bilanciamento fra responsabilità lavorative e famigliari sono già risposte concrete ed efficaci a supporto di donne manager. - ha dichiarato la dott.ssa Laura Tolosi, Communication Manager di Eudaimon - Risposte ai timori più grandi, purtroppo spesso motivati, ovvero quelli di essere sostituite o demansionate dopo la prima gravidanza". Timori che purtroppo si rivelano fondati.

Vero o no?

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