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A Milano è boom degli affitti brevi (cioè Airbnb) e per Beppe Sala non è una buona notizia

Gli alloggi su AirBnb continuano a crescere senza sosta: a marzo erano circa 16 mila, a giugno poco più di 20 mila. Il sindaco, però, vorrebbe ridurli per convertirli in affitti lunghi, con la speranza che questo contrasti il caro affitti.

Qualche settimana fa vi avevamo raccontato dell’intenzione di Beppe Sala di limitare gli affitti brevi a Milano. Quando parliamo di affitti brevi – per capirci – parliamo per lo più di Airbnb. Il Mayor e l’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran hanno infatti pensato ad una strategia da applicare nel mercato immobiliare cittadino per contrastare i prezzi stellari (cit.) delle case, che come sappiamo stanno alimentando scazzi e proteste da parte di molti, soprattutti studenti. Palazzo Marino vorrebbe quindi limitare gli affitti brevi degli appartamenti a scopo turistico per aumentare così l’offerta di affitti lunghi. Di chi – in sostanza – a Milano ci vuole stare per un bel po’ e non solo per fare due fotine al Duomo e al Castello. Epperò…

…epperò nel mentre che si trova una quadra, a Milano gli affitti brevi continuano a crescere. Gli alloggi su AirBnb, per dire, godono di ottima salute: a marzo erano circa 16 mila, a giugno poco più di 20 mila. In base a quanto riportato da Inside AirBnb, oltre l’81% (17.866) di questi spazi in affitto sono appartamenti, 4.090 (il 17.7%) sono stanze in case abitate (prevalentemente dai proprietari), e altre 254 sono camere doppie in condivisione. Ma ci sono anche 32 stanze d’albergo, messe in affitto sul sito. Numeri, questi, che non vanno molto d’accordo con le intenzioni del Comune, che gli affitti brevi voleva invece ridurli.

“Dateci la possibilità di fare come Venezia, l’unica città in Italia che per legge può fare una normativa sugli affitti turistici”. L’idea del Comune è quella di consentire gli affitti brevi solo per la seconda casa di un privato, ma se invece si tratta della terza dimora (o quarta, quinta…) allora anche no. Insomma, si vogliono colpire i grandi player, per rimettere in gioco spazi dedicati agli affitti lunghi, con la speranza che più offerta porti ad un calo dei canoni. La ministra del Turismo Daniela Santanchè aveva risposto a Sala che avrebbe presentato una proposta di legge sugli affitti brevi entro i primi di giugno, proposta che però ancora non s’è vista. “A Milano abbiamo tra le 17 mila e le 18 mila case per turisti” ha ribadito Maran, presentando in Consiglio comunale il piano casa. “Per dare un’idea dell’enormità di questo numero, ricordo che il patrimonio immobiliare del Comune è di 28 mila alloggi. Questo vuol dire che in pochi anni l’ospitalità turistica può diventare molto superiore alla capacità del Comune di dare una casa a chi ne ha necessità. Per questo abbiamo bisogno che il governo ci metta in condizione di normare gli affitti brevi“.

Come finirà?

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