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Oh, ma avete letto? Nel mondo dell'Internet non si parla di altro che di Meta (dai, l’azienda a cui appartengono Instagram, Facebook e WhatsApp fondata - tra gli altri - anche da Mark Zuckerberg) e del suo piano malefico di utilizzare i nostri dati personali per addestrare la sua intelligenza artificiale. Cioè, più che altro vuole farlo senza il nostro consenso esplicito. Malemalemale. Recentemente, infatti, Meta ha mandato una mail agli utenti in Europa parlando dell'aggiornamento della normativa sulla privacy per espandere l'utilizzo dell'AI (o IA, stessa roba, sempre intelligenza artificiale è) e addestrarla con i dati provenienti da piattaforme come Facebook e Instagram a partire - occhio - dal 26 giugno 2024.

Primo: caz*o è l'intelligenza artificiale di Meta? In parole povere, un software che viene migliorato grazie a quantità enormi di dati, che gli permettono di generare testi, video e immagini che rispondano a una specifica richiesta.

Meta userà i nostri dati... cioè?

E cioè che con questa nuova politica di privacy, Meta potrà utilizzare senza problemi i nostri post, o immagini, didascalie e dati vari (sono esclusi i messaggi privati, i dati dei minorenni e quelli dei profili privati) per sviluppare il suo personalissimo cervellone digitale. Apriti cielo. Il Centro Europeo per i Diritti Digitali (NOYB) non l'ha presa affatto bene, e ha deciso di presentare ben 11 denunce in diversi paesi europei per chiedere un'azione immediata da parte delle autorità di protezione dei dati. 

Dal punto di vista di Meta, tutto 'sto polverone non è giustificato. "Siamo fiduciosi che il nostro approccio sia conforme alle leggi sulla privacy e allineato con i metodi in cui altre aziende tecnologiche sviluppano e migliorano l'IA in Europa" ha dichiarato un portavoce del colosso. Max Schrems, fondatore di NOYB, non la pensa ovviamente così. "Spostare la responsabilità sugli utenti è assurdo. La legge richiede a Meta di ottenere il consenso esplicito, non di fornire un modulo di opt-out nascosto", ha detto. Cioè, dovrebbero chiederci letteralmente "Vuoi tu concederci i tuoi dati bla bla bla", e non aspettare zitti che inviamo un modulo se non interessati alla cosa. Sembra un po' una supercazzola, dai Mark.

Anyway, Non volete che Meta utilizzi i vostri dati?

Gli utenti del Regno Unito e dell’UE possono esercitare il cosiddetto "diritto di opposizione", scegliendo di non condividere i propri dati per l’addestramento di 'sta benedetta intelligenza artificiale. Come? Bisogna andare a cercare le mail che ci ha mandato Meta, un messaggio per Facebook e uno per Instagram, con il titolo "Stiamo aggiornando la nostra Informativa sulla privacy mentre espandiamo l'IA di Meta". Bisogna cliccare sul link nella notifica ricevuta e compilare un modulo spiegando perché ci vogliamo opporre.  Un po' uno sbatti, ci rendiamo conto (anche perché bo, voi la mail l'avete ricevuta? E se l'abbiamo ricevuta sicuro non l'abbiamo minimamente cagata) e infatti il procedimento è stato fortemente criticato perché, se non completato, implica il consenso implicito all’uso dei dati. Furbissimi quelli di Meta.

Comunque, se non trovate la mail no panic. Vi basterà accedere alla app o alla versione browser di Facebook o Instagram, andare sul vostro profilo, selezionare l'icona a tre strisce e cliccare su "Impostazioni". Da qui, selezionare "Informativa sulla privacy", quindi cliccare sul link "diritto di opposizione".

Finito? Eh, ti piacerebbe.

Tocca poi compilare i campi obbligatori nel form che appare, si riceverà un codice di verifica all'indirizzo email fornito, necessario per completare la procedura. Nella sezione che richiede la motivazione, bisogna scrivere: "Intendo esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei miei dati personali finalizzato ad addestrare la IA generativa", e inviare. Finito?

None.

Bisogna tornare alla posta elettronica, trovare il codice di verifica, inserire il codice nella pagina dedicata e completare la procedura. Dopo aver inviato il form, si riceverà una conferma via email che l'opposizione è stata registrata. Il tutto, ricordiamo, entro il 26 giugno 2024. Come immaginerete, i più sgamati possono farlo senza problemi, ma i più boomer secondo voi si mettono a smanettare per il diritto di opposizione? Naaa.

Sappiate una cosa, però, e cioè che l'opposizione non è retroattiva: i dati già raccolti e condivisi sui social di Meta, possono essere usati da Meta. That's it.

Ora che sapete tutto... vi opporrete o #fregacaz*o?

 

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