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Volete qualcosa di cui parlare con il vostro vicino di ombrellone o col collega in office? Tranqui, c'è una bella polemica tutta da spolpare e che sicuro vi terrà impegnati per qualche ora. Tutto parte da un recente articolo scritto da tale Petronella Wyatt per il Telegraph, arcinoto quotidiano del Regno Unito, in cui si esplora l'evoluzione della figura del "maschio italiano". 

Prima, due parole sulla Petronella. Nata a Londra nel 1968, Petronella Aspasia Wyatt, conosciuta anche come "Petsy", è una giornalista e scrittrice britannica. La sua carriera nel giornalismo inizia negli anni '90, prima come tirocinante e poi come editorialista per il Sunday Telegraph, un'edizione speciale del Daily Telegraph. Successivamente, ha lavorato per la rivista The Spectator, ricoprendo anche il ruolo di vicedirettore. Wyatt è nota non solo per i suoi articoli, ma anche per la sua relazione adultera con l'ex primo ministro britannico Boris Johnson.

Briffati vi abbiamo briffati, andiamo oltre.

Ora che avete un’idea di chi sia l’artefice della polemica, vediamo cosa ha detto. La giornalista ha tracciato un velenoso ritratto dell'uomo italiano di oggi, che secondo lei è molto pigro e femminista, lontano anni luce dalle icone maschili di una volta come Cicerone, Tacito (fi*a, un po' tanto indietro eh) ma anche il più "recente" Marcello Mastroianni. L'articolo, dal titolo "Forget Tacitus and Cicero, modern Italian men just want to be lazy" (che tradotto significa "Dimenticate Tacito e Cicerone, gli uomini italiani ora vogliono solo essere pigri"), dipinge il maschio tricolore come un caz*o di bradipo.

Wyatt inizia il suo articolo citando un dato che per lei è sorprendente: "l'80% degli uomini italiani ora si definisce femminista", anche se non è chiarissimo da dove provenga questa statistica. Come suggerisce il titolo, la Petsy invita a scordarci delle figure eroiche dell'antica Roma, come Tacito e Cicerone, sostenendo che l'uomo italiano di oggi si avvicina di più agli invasori barbari come i Goti e i Franchi. Secondo la giornalista, a parte la breve eccezione della Toscana rinascimentale, l'Italia non è mai riuscita a distinguersi veramente.

Potremmo scaz*are già adesso, ma ci tratteniamo. L'autrice continua dicendo: “Eppure, durante l’occupazione dell’Abissinia da parte di Mussolini, tra gli inglesi circolava questa barzelletta: qual è la definizione di vergine in Abissinia? Risposta: una capra che sa correre più di un soldato italiano".

Ammazza che ridere oh. Da rotolarsi.

Petronella Wyatt afferma che molti italiani sembrano rassegnati a incarnare questo "uomo nuovo". La giornalista dice di aver intervistato tale Luciano Rossi, presentato come il leader di questo "movimento" e autore di una guida sulla nuova mascolinità italiana, di cui però non si trova traccia. Insomma, fonti non pervenute. Secondo Wyatt, il libro conterrebbe capitoli sul diritto degli uomini di piangere e sull'importanza della loro igiene personale.

La giornalista esprime nostalgia per l'italiano rappresentato nel film "La Dolce Vita", quello incarnato da Marcello Mastroianni. Scrive: "Un italiano senza amore è un po' come Atene senza il Partenone". Evidenzia inoltre il difetto principale dell'uomo italiano contemporaneo: la pigrizia. Per sostenere questa tesi, la giornalista cita il condottiero romano Fabio Massimo, a quanto pare l’uomo italiano per antonomasia, noto per la sua strategia attendista durante la seconda guerra punica, che gli valse il soprannome di "Temporeggiatore".

Bo raga, a noi sembrano francamente tutte caz*ate: non per patriottismo eh, ma per una totale assenza di argomentazioni convincenti. Che ne pensate?

 

 

Autrice: Francesca Tortini

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