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Raga, si sa che in vacanza non è che si stia incollati al cellulare (ah, no?) a controllare ogni notizia del globo, magari vi siete sparati un po' di sano digital detox e allora fattibilissimo vi siate persi una notizia che - se per caso si concretizzasse - avrebbe del clamoroso. Mani avanti eh, per ora si tratta solo di una suggestione, di una possibilità remota... però... bè, però questa estate si è tornato a parlare del sequel de Il ragazzo di campagna. Sbeeem!!!

Prima di esultare e immaginare già Artemio che conquista la City con la sua mucca Renata, precisiamo di nuovo, perché lo sappiamo che avete il cuoricino sensibile: nulla di concreto è ancora sul tavolo, però. Però. La novità è che un invito a continuare l'avventura rurale del nostro è arrivato da Stefano Boeri, l’archistar che ha messo in piedi il Bosco Verticale. Bè, Boeri ha letto Ne uccide più la gola che la sciarpa, la biografia di Renato Pozzetto pubblicata a gennaio 2024. Il mitico attore e comico nel libro racconta la sua vita, dall’infanzia nei tempi di guerra a Milano e Laveno Mombello, fino agli anni d’oro del Derby con amici come Cochi Ponzoni e Jannacci.

Tra un aneddoto e l’altro, Pozzetto nel libro ricorda con affetto - ovvio - Il ragazzo di campagna, un film rimasto immortale nella mente dei più, milanesi in pole: "Mi piaceva l’idea, la campagna, l’ambientazione, ho lavorato in serenità. Un dirigente di Medusa Film mi ha raccontato che la pellicola ha superato cento milioni di visualizzazioni. Praticamente, ogni italiano ha visto quel film più volte". Ma perché ne stiamo parlando? Perché mell’appendice del libro, Pozzetto ha lasciato un regalo: la bozza di un sequel del film. Una storia tenera, ambientata sul tetto del Bosco Verticale, con Renata la mucca ancora al fianco di Artemio. Nella storia immaginata da Pozzetto, Artemio è obbligato a tornare a Milano perché gli va a fuoco la cascina. E, avendo la mucca al seguito, sceglie il Bosco Verticale, invitato da una ricca vedova che si è invaghita di lui.

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Non un film, almeno non ancora, ma un racconto che invita a sognare. Ok, la notizia ormai è vecchia, ma l'aggiornamento riguarda - per l'appunto - il Boeri.

L'archistar, dopo aver letto questo soggetto ricco di dettagli (circa 150mila battute, per intenderci), ha condiviso il suo entusiasmo sui social. "Chi davvero è grande è Renato, un genio del paradosso e dell’equivoco, che in tutti questi anni ci ha ricordato come la migliore comicità sorga sempre dalle fonti, oggi spesso aride, dell’ironia - ha scritto Boeri in un post su Facebook -. Grandissimo Renato Pozzetto, grazie per quanto continui a regalarci. Il Bosco Verticale (un’architettura paradossale, un‘impossibilità plausibile) ti aspetta insieme ad Artemio e alla sua mucca".

Solo un invito, quindi. Renato non ha risposto, ma chissà cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi. Sognare è forse vietato?

 

 

 

Autrice: Francesca Tortini

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