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"Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando": quanto caz*o ci stava dentro Albert Einstein? Le dichiarazioni del genio risultano più che mai attuali in un’epoca in cui viviamo tutti a milla all'ora, specialmente noi imbruttiti. All'interno di questo scenario in cui tutti sono sempre costantemente di corsa, soprattutto durante le ore di lavoro, risulta fon-da-men-ta-le sviluppare una dote in particolare: si tratta del time management, cioè la capacità di gestire nel migliore dei modi il tempo a propria disposizione, svolgendo così le mansioni richieste nella quotidianità.

Vi sembra una caz*ata? Bè, sappiate che questa skill può fare la differenza tra una promozione e un "scusa, lavori qui?". Secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto del Consorzio Vero Volley, il cosiddetto time management risulta una competenza quasi del tutto assente negli workplace di tutto il mondo. Infatti, stando a quanto indicato da Linkedin, più di 8 professionisti su 10 (82%) non sono in grado di gestire il tempo in maniera efficace sul posto di lavoro e, inevitabilmente, non riescono a rispettare le deadline imposte dai superiori e a portare loro risultati rilevanti.

Non sorprende quindi che, secondo un ulteriore approfondimento strutturato sempre da Linkedin, più del 40% dei professionisti globali si sia iscritta o abbia già partecipato nel corso di quest'anno a corsi utili per imparare tutti i segreti del mestiere e diventare così degli ottimi "Time Manager". Che è poi il classico job title vago ma figo che stupisce sempre l'interlocutore. Migliorare o addirittura perfezionare la skill della gestione del tempo è molto importante perché, stando a quanto specificato da Forbes US, è una delle soft skill più richieste da HR Recruiter e leader d’impresa e sarà una delle più ricercate in vista delle prossime annate. 

Oh, noi ve lo stiamo dicendo, poi fate un po' come volete.

Ma esistono tipo dei "superpoteri" da sviluppare per arricchire il proprio bagaglio di competenze con la skill più ricercata sul mercato del lavoro? La risposta è sì, come conferma l'Economic Times, il quale, grazie ad un approfondimento esaustivo basato su una serie di studi elaborati dalla Indian School of Business, mette in risalto il cosiddetto "priority power". Sì, un altro inglesismo raga, ma stiamo parlando di concetti international, quindi ci sta.

Nello specifico, è l’abilità di stabilire delle priorità fin dalle prime ore della propria giornata lavorativa, completando così innanzitutto i compiti più lunghi e dispendiosi e, in seguito, tutto il resto. Ulteriori precisazioni sul tema arrivano dall’Italia e, nel dettaglio, da un’esperta del settore. Si tratta di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, struttura di riferimento nel mondo della pallavolo nazionale e internazionale, che recentemente ha espresso la sua opinione sul valore del tempo in relazione anche alla costruzione di una società sportiva e allo sviluppo dei suoi progetti presso l'Università degli Studi di Milano. "La nostra disciplina, la pallavolo, che è un gioco a punteggio, per esempio, non ha quella caratteristica della fretta che è tipica di altri ambiti. Anche la costruzione e la storia del Consorzio Vero Volley sono state caratterizzate da questo, aspettando il tempo che era necessario per crescere, anche per studiare e capire con pazienza quello che stava succedendo e si stava sviluppando"

Un altra capacità importante legata al "time management", come delineato dall'International Journal of Multidisciplinary Research in Arts Science and Technology, è il "bundary bliss", vale a dire la corretta distinzione tra attività lavorative e mansioni di carattere personale. In questo modo, fin dal principio, sarà possibile dividere la giornata in due fasi distinte e concentrare l’attenzione su ciò che è più importante a seconda del momento, del luogo e della situazione in cui ogni singolo lavoratore si trova. Si prosegue con Linkedin che descrive la "distraction defense": entrando più nel dettaglio, il lavoratore in questione, per organizzare il tempo a sua disposizione, deve eliminare ogni tipologia di distrazione ed entrare in una specie di bolla in cui isolarsi e pensare solo ed esclusivamente ai progetti da portare a termine. E ancora, secondo Mckinsey un Time Manager di livello è capace di prefissarsi degli "smart goal", cioè obiettivi pertinenti e specifici correlati ad un lasso di tempo necessario per svolgere nel migliore dei modi il lavoro richiesto. Per ultimo, ma non meno importante, ogni crescita, in questo caso in termini di time managing, passa sempre dalla determinazione e dalla voglia di cambiare del singolo professionista. Per questo motivo, il portale britannico Management Today parla, nel dettaglio, di "change for growth". 

Vabbè, avete capito no?

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