Tre giorni di congedo retribuito per chi ha il cuore spezzato? No, non è un meme tragicomico di quelli che girano su TikTok: questa iniziativa esiste davvero, ma nelle Filippine. Un disegno di legge propone che, dopo una rottura sentimentale, si possa stare a casa per tre giorni a leccare le ferite.
L'ispirazione viene da una storia di successo nel settore alberghiero, dove un CEO ha detto: "Sapete che c’è? Alcuni giorni a casa per tutti quelli che soffrono d’amore." E no, non è solo per fare i simpatici: l’idea è di evitare che il dolore si trasformi in assenteismo o in crolli di produttività. E, diciamocelo, chi non ci è passato? Lo stress emotivo di una rottura può ridurre a una larva umana, e andare a lavoro con una faccia da funerale non aiuta proprio nessuno.
Ricardo Dublado, il boss del Cebu Century Plaza Hotel, si è messo in prima linea: ha creato un congedo speciale retribuito della durata di cinque giorni, per tutti i suoi dipendenti in fase di lutto amoroso. Chi lo dice che solo i malati influenzali possono stare a casa? Anche chi ha il cuore a brandelli merita un po’ di tempo per riprendersi. La clausola geniale? Potete prenderlo una volta l'anno, ma attenzione! Deve essere una rottura con una persona diversa da quella precedente, nel caso.
Ricardo ha spiegato di averci pensato bene: nel 2018 anche lui si è trovato in pieno dramma sentimentale, con tanto di crollo sul lavoro. Cinque giorni di ripresa gli sono serviti per ritrovare un po' di equilibrio. Da lì l’intuizione: se ha funzionato per lui, perché non potrebbe aiutare anche i suoi dipendenti? E così, ogni volta che vede uno dei suoi crollare in preda al dolore, arriva subito il team HR a dare supporto. Una mossa che, a quanto pare, ha evitato più di una crisi sul posto di lavoro.
Questa brillante idea non è passata inosservata, anzi, ha fatto il giro fino al parlamento delle Filippine, dove qualcuno ha pensato: "E se lo facessimo per tutti?". Il deputato Lordan Suan ha proposto una legge che concederebbe tre giorni di congedo (non retribuito, purtroppo) a chi si sta riprendendo da una rottura. Suan ha tirato fuori studi che dimostrano quanto la fine di una storia possa devastarti mentalmente e fisicamente: meno produttività, più assenze e boom nei costi sanitari. E chi non c'è passato?
Secondo uno studio dell'Università del Minnesota, il 44% delle persone ha dichiarato che una rottura ha avuto un impatto negativo sul lavoro. Lacrime in ufficio, depressione, zero voglia di socializzare. Insomma, un disastro. Però c’è anche un altro lato della medaglia: un bel 39% ha detto che la chiusura della storia è stata quasi terapeutica, perché ha dato una spinta a rinnovarsi e trovare nuove energie. Lo studio ha suggerito orari flessibili e lavoro da remoto per chi sta attraversando un break. Il che non è male, perché a volte un po' di distanza dal caos quotidiano è tutto ciò di cui si ha bisogno.
Il disegno di legge di Suan sta ancora facendo il suo iter, ma c’è un grande punto interrogativo: il fatto che il congedo non sia retribuito potrebbe rendere sbatti l'offerta. Chi si può permettere di stare a casa senza money? Secondo alcune analisi, il denaro è una delle principali preoccupazioni, e molti lavoratori non userebbero il congedo per paura di non portare il cash a casa. Insomma, bella l’idea, ma forse non per tutti.
Intanto, l'iniziativa di Ricardo Dublado è diventata super virale e lui è il nuovo idolo dei dipendenti. Un capo che capisce che il cuore spezzato è una roba seria e non solo una scusa per tirare pacchi al lavoro? Dove si firma? Adesso resta solo da vedere se qualcun altro nel mondo prenderà ispirazione.
Autrice: Francesca Tortini
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