
Tutto torna: le stagioni, il karma, gli ex fidanzati, le vecchie glorie del cinema… E quindi non deve stupirci il comeback di Bridget Jones. L’anti-eroina interpretata da Renée Zellweger torna sul grande schermo oggi, 27 febbraio, con un nuovo capitolo: Bridget Jones: Un amore di ragazzo. Dai caz*o! Stiamo per rivedere una delle più amate protagoniste del cinema, ma la vera domanda è: riuscirà a stare al passo coi tempi o rischia di diventare un gigantesco effetto nostalgia?


Bridget Jones, regina delle rom-com
Correva l’anno 2001 quando usciva Il diario di Bridget Jones, il primo film tratto dai libri di Helen Fielding. Una piccola rivoluzione: finalmente nelle commedie romantiche non c’erano solo strafighe galattiche, perfette in tutto e con legioni di uomini ai loro piedi, ma anche una protagonista che fumava, beveva, si abbuffava di gelato e si infilava in figuracce colossali. Insomma, una donna normale. Una come noi.
Eppure, questa donna normale lavorava in TV, si muoveva tra gli uffici più fighi di Londra e, soprattutto, si contendeva Colin Firth e Hugh Grant.
Tra gaffe epocali, battutacce e ottimo British humour, la trilogia di Bridget Jones è diventata un cult, creando un legame indissolubile con due generazioni: la Gen X, che si è vista rappresentata, e le Millennial, che hanno iniziato a chiedersi se anche la loro vita adulta sarebbe stata un delirio simile.
Bridget torna, ma senza Mark Darcy (aiuto)
Oggi, 24 anni dopo il primo film e 9 dopo Bridget Jones’ Baby (2016), Bridget è cresciuta, ha 50 anni e due figli. Fin qui tutto bene. Poi arriva la doccia fredda: Mark Darcy è morto. Eh sì, avete capito bene: Colin Firth ci saluta.
Bridget, quindi, si ritrova vedova e disillusa, ma con una voglia matta di rimettersi in gioco. E, come tradizione impone, si riapre il solito triangolo amoroso: questa volta i contendenti sono il prof dei suoi figli (Chiwetel Ejiofor) e un giovane aitante (Leo Woodall). Bridget versione cougar incoming.
La sfida: Bridget Jones può piacere alla Gen Z?
Sono due le sfide principali che la Nostra dovrà affrontare con questo ritorno al cinema. Primo: riuscirà Bridget a restare rilevante anche per la Gen Z, come lo è stata al tempo per la Gen X e le Millennial? I tempi sono cambiati, e se una rappresentazione delle donne come quella di Bridget non era affatto scontata due decenni fa, oggi c’è una sensibilità diversa e certe tematiche sono ormai ampiamente sdoganate anche al cinema. Soprattutto considerando che l’omonimo libro da cui il film è tratto, opera sempre di Helen Fielding, è uscito più di dieci anni fa, nel 2013, questa “nuova” Bridget dovrà portare sul piatto qualcosa di diverso, per evitare di essere bollata come una "cagata da boomer" dalle giovanissime.
Ma soprattutto: quali sono le prospettive di successo per questo film a livello di botteghino, considerato che è il primo della serie in cui Colin Firth non è tra i protagonisti? La lista del cast riporta comunque il suo nome, ma vista la morte di Darcy possiamo aspettarci che la sua presenza sia molto contenuta, rispetto ai capitoli precedenti. E, considerato che a tenere banco per il pubblico è sempre stato il triangolo Jones-Darcy-Cleaver, non è detto che la stessa formula con nomi diversi sia quella giusta per continuare a raccontare questa storia.
Hollywood ha un cuore, certo, ma soprattutto un portafogli, e non è proprio un aspetto trascurabile quando si tratta di film. Per darci un ordine di grandezza, il primo film guadagnò all’inverosimile, con un incasso globale pari a 282 milioni di dollari, a fronte di un budget di produzione di soli 25 milioni: boom.
Il secondo non fu da meno: il budget era poco più alto, pari a 40 milioni, e l’incasso fu sempre astronomico, ovvero circa 265 milioni in tutto il mondo. E siccome non c’è due senza tre, Bridget Jones’ Baby nel 2016 seguì circa la stessa traiettoria: il budgetfu di 35 milioni di dollari e l’incasso di 212. Vedremo quindi se con questo nuovo capitolo, costato sembrerebbe sui 50 milioni di dollari, Bridget Jones riuscirà a replicare la magia e a far confluire il solito cash nelle tasche della Universal. Per ora sembra funzionare tutto: nel resto del mondo è uscito il 14 febbraio, e nel primo weekend di programmazione aveva già incassato 35 milioni di dollari. Ma l’allarme cringe è dietro l’angolo, e solo il tempo ci saprà dire se Bridget Jones continuerà a far sognare migliaia di ragazze in tutto il mondo, o se diventerà una macchietta nostalgica come i Fiammiferini, i Coccolotti e Bim Bum Bam.
Autrice: Martina Ghiringhelli
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