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Habemus probleman. Molto presto l'Italia sarà abitata solo da umarell in fissa coi cantieri, anzianotti fermi alle casse del supermercato, nonni senza nipoti e senior a borbottare su quanto si stava meglio quando si stava peggio. Come ci fa sapere l'Istat nel nuovo Rapporto Annuale 2025, infatti, l'Italia è sempre più vecchia, più povera e sempre più in fuga.

Non è un paese per bimbi

Al 1° gennaio 2025 siamo 58,9 milioni. Detto così sembra tanto, ma in realtà siamo in calo. Nasce meno gente (370mila nel 2024), muore ancora tanta (651mila), con un saldo negativo da brividi: -281mila. Gli over 80? Superano i bambini sotto i 10 anni. WTF. Cioè, un dato che 25 anni fa sarebbe sembrato una follia, e oggi invece è la nuova normalità, con un tasso di fecondità fermo a 1,18 figli per donna.

Laureati in fuga, stipendi in picchiata

In dieci anni, 97mila laureati hanno detto "ciao core" e sono partiti. Germania, Spagna, UK: il trio delle mete più gettonate. E intanto, in patria, i salari reali hanno perso il 10,5% di potere d’acquisto dal 2019. Risultato? Un italiano su quattro è a rischio povertà o esclusione. A sud va peggio: la botta arriva fino al -39,8%.

Record storico di occupati: quasi 23,9 milioni. Ma non c’è da esultare troppo. L’80% della crescita riguarda gli over 50. I giovani? Tanti sogni e pochi contratti seri. Un terzo è ancora impantanato tra part-time involontari e lavori precari. E anche le donne non se la passano meglio.

Famiglie sempre più mini (e sempre più sole)

La classica famiglia italiana con due figli e il cane? Un ricordo. Oggi il 36,5% vive da solo e meno di una coppia su tre ha figli. Le famiglie si restringono, le unioni libere aumentano e i figli arrivano sempre più tardi: età media al primo figlio 31,8 anni (contro i 29,8 in Europa).

Uno su dieci rinuncia a curarsi, spesso per soldi o perché le liste d’attesa sono più lunghe della fila in tangenziale il venerdì. Intanto aumentano disagi psicologici e disabilità (2,9 milioni le persone coinvolte).

Più del 67% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori. Perché? Lavoro instabile, affitti folli, e zero prospettive. La transizione verso l’età adulta è ormai una maratona a ostacoli.

Scuola e digitale: non proprio eccellenze

Solo il 65,5% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ha almeno un diploma, contro l’80% della media UE. I laureati sono il 21,6%. Male anche sul fronte digitale: appena il 45,8% ha competenze di base. Tradotto: la trasformazione digitale corre e noi rincorriamo col Nokia 3310.

 
 

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