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Allora, fermi tutti che forse abbiamo trovato finalmente la soluzione ai nostri problemi: Milano - Varese sono distanti circa un'ora, un po' peso ma fattibile. Soprattutto se qualcuno ti paga per vivere nella ridente "città giardino". La Camera di Commercio locale ha lanciato il bando “Vieni a vivere a Varese”, presentato durante l'ultima assemblea della Confapi locale. In pratica, se vi trasferite lì a lavorare in un'azienda del territorio, vi regalano 2mila euro all’anno spalmati su tre anni, per un totale di 6mila euro. Solo se siete under 40 e trasferite la vostra residenza in provincia di Varese a seguito di un nuovo contratto di lavoro con un’impresa del territorio. 

"Seimila euro a fondo perduto a chi viene a vivere qui”

A spiegare tutto è Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio varesina, che al Corriere della Sera ha dichiarato:

«Offriamo seimila euro a fondo perduto a chi viene a vivere qui». Sembra poco? Provate a pensarci con la mentalità da Imbruttito: bollette pagate, spesa al mercato, cene fuori zona ZTL e magari avanza pure qualcosa per un weekend sul lago. «Ogni 10 giovani che si laureano qui, 4 scelgono di spostarsi altrove», spiega Vitiello. «È un esperimento, un test», dice, ma con un obiettivo solido come il cemento: tenersi stretti i giovani e portarli dalla fuga alla fermata del treno per Varese centro.

Il punto è che lì i posti di lavoro ci sono eccome, ma mancano le persone:

«Non troviamo gli specialisti di cui abbiamo bisogno e questo nonostante in provincia di Varese funzionino due università e gli Istituti tecnici garantiscano ai diplomati un tasso di assunzione immediato del 94%». E allora ecco il piano: duemila euro l’anno per tre anni, erogati a fondo perduto a chi decide di trasferirsi nella città. Totale: 6.000 euro spendibili anche per utenze o nei negozi del posto, per mettere in moto un circolo virtuoso a favore del territorio.

Il lavoro? Si trova facile

Oltre al bonus, c’è pure un contratto a tempo indeterminato con aziende locali. «Noi soffriamo in particolare la concorrenza della Svizzera (dove le paghe sono il 25% più alte), della Germania e persino di Milano. A un neoassunto noi possiamo garantire 1.700-1.800 euro netti». Non malissimo eh.

«Ma a chi sceglie di venire a Varese diciamo: c’è un territorio che si occupa di te, ti offre un lavoro ma anche servizi, ambiente, qualità della vita». In poche parole: meno stress, meno traffico, meno sbatti. E magari, nel weekend, sei sul lago in 10 minuti mentre i colleghi milanesi sono ancora in coda sulla Serravalle.
 
E se la soluzione fosse davvero Varese?

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