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Il rientro dalle ferie vi manda in sbatti? Fate parte del 45% di italiani che soffre di post-holiday anxiety

Secondo i dati raccolti dal Robert Walters, il 45% dei lavoratori italiani ammette di provare ansia al rientro dalle ferie.
5 Settembre 2025

Le persone si dividono fondamentalmente in due gruppi: quelli presi bene dal ritorno dalle vacanze, contentoni di ripartire col lavoro, di respirare aria autunnale, di gite fuori porta zucche e maglioncini. E poi ci sono quelli che invece appena mollano giù il trolley e cominciano con le lavatrici, vanno in sbattimento estremo. Sono quelli che soffrono di post-holiday anxiety, facilmente traducibile con “ansia post vacanze”. Ci sono le mail accumulate in attesa di risposta, le riunioni, il ritorno in office, i colleghi da rivedere, le faccende di casa, e in generale la solita quotidianità che ci aspetta. Panico paura.

Secondo i dati raccolti dal Robert Walters in una recente indagine condotta tra aprile e luglio 2025, il 45% dei lavoratori italiani ammette di provare ansia al rientro dalle ferie. Consoliamoci con i dati degli altri paesi europei, che stanno peggio di noi: in Regno Unito quelli in sbattimento sono addirittura il 78%, in Francia il 64% mentre in Spagna il malessere post ferie colpisce il 63%.

Ma parliamo anche della Fofb

A mandarci in ansia è soprattutto il dovere di recuperare tutte le questioni perse, lavori rimasti indietro, mail, contatti che avevamo lasciati appesi, e cose che dovevamo affrontare ma che molto pavidamente abbiamo “rimandato a settembre”. E adesso tutto torna a chiedere il conto, con gli interessi. Questo sbatti ha un nome: Fear of Falling Behind (Fofb), che poi è semplicemente la paura di rimanere indietro. In Italia riguarda il 60% dei lavoratori, che afferma di riuscire a rilassarsi solo quando anche i colleghi sono in ferie. Come riportato da BusinessPeople, a parlare di Fofb è stato anche Chris Eldridge, Ceo di Robert Walters UK&I, secondo il quale questa paura incide molto negativamente sul nostro rientro. “L’ansia legata al rientro dalle ferie, oltre a rappresentare un rischio per tassi di engagement già storicamente bassi, potrebbe avere un impatto significativo anche sulla produttività nei luoghi di lavoro in tutta Europa“.

Aziende chiuse e disconnessione

Gli stessi dati ci dicono che la chiusura delle aziende durante le ferie di agosto (la maggior parte delle aziende, si intende) non è una pratica soddisfacente, come dichiarato dal 32% degli italiani, e solo il 13% ritiene che aiuti a ridurre lo stress. Sono tutti d’accordo su un punto: ciò che aiuterebbe davvero è la totale disconnessione: no chiamate durante le vacanze, mail, pseudo urgente o contatti off work. Noneeee, dovete mollarci, almeno in vacanza. Lo dice pure il buon Eldridge, che le imprese dovrebbero rafforzare la cultura del diritto alla disconnessione, adattando politiche adeguate.

Il rientro sarà tanto più efficace quanto più riposati saranno i dipendenti“, la grande verità di Eldridge, che già immaginavamo tutti. Ma – come sappiamo – serve prima di tutto un cambiamento culturale che metta al centro l’uomo e il suo benessere. E in Italia, già lo sapete, non siamo ancora pronti.

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