I’m baaaaaaack!!! Chiara Ferragni brand annuncia il suo ritorno e lo fa come sempre tramite i social. Nei giorni scorsi con un colpo di spugna, o un tasto cancella, sulle pagine del brand c’è stata la rimozione in blocco di tutti i post. Via l’occhione con ciglia lunghe che l’ha fatta conoscere in cambio di un nuovo logo semplicissimo con nome “Chiara Ferragni” in blu e sfondo giallo tenue. Un po’ minimal ma ok. Altra novità una membership card del club illusi e una molto acclamata rivoluzione romantica. Si sente una vibe da mezza vittima post rottura, ma qui si parla di business, anche perché la sua di vita romantica sembra andare a gonfie vele con Tronchetti Provera.
Restiamo però focus sulla nuova “Chiara Ferragni”. Una prima aria di cambiamento era già arrivata ad aprile con l’annuncio che Ferry era diventata azionista di maggioranza di Chiara Ferragni Brand con il 99% delle quote e frase di accompagnamento che doveva già farci sospettare qualcosa: “Non è solo una questione di quote o di percentuali: è un inizio”. Ma un inizio per?
Una rivoluzione romantica! Lo abbiamo detto prima. E lei lo ha ribadito in un reel e una serie di foto in cui gioca a carte e mostra che tutti possono rimanere con il cuore spezzato. O anche metafora non troppo velata che la vita è come una partita a carte che non scegliamo noi, ma sta a noi scegliere come giocarle. Tutto molto bello, non siamo però ancora sicuri di capire bene questo rebranding.
Addentriamoci però un attimo nelle figure dietro questa Rivoluzione Romantica, che ha due protagonisti principali: Alberto Albani e Edoardo Bertuccioli guru di moda, musica e comunicazione. Il loro punto forte capsule collection con abiti che rappresentano messaggi motivazionali e ironici. Non cose tipo: “sei più forte tu amo” di cui Fiorgia Gumo sarebbe comunque fiera, ma più “Make Love Great Again”. Per la prima collezione con la nostra bionda dal cuore spezzato restano però delle incognite, tra cui la scelta vecchio western con tanto di cowboy o stella da sceriffo.
Non che ci aspettassimo chissà quale visione futuristica, ma resta lo stesso da capire cosa ci azzeccano i due concetti. Una cosa però almeno ci è chiara. Obiettivo, a parte le vendite come in qualsiasi business che si rispetti, è puntare sui i sentimenti e il raccontarsi tramite l’abbigliamento. Target? Si direbbe i giovani, giovanissimi o sicuro una buona fetta di girls and boys che credono ancora nel romance. Al contrario di noi millennial cresciuti a pane, Disney e illusioni di principi azzurri che passati i 30 tanto sono tutti uguali. Vero, ognuno di noi ha fatto parte almeno una volta nella vita del club sottoni. Non possiamo negarlo. Da lì a indossare una maglia che ce lo ricordi non saprei. Tutta questa rivoluzionissima alla francese, onesti, non la vediamo, ma sicuro è un passo in una nuova direzione per il brand e per Chiara. Quella giusta? Bella domanda.
Anche le tempistiche sono un po’ strane. Tutto questo mistero, che alla fine più che mistero sembra una puntata di “Piccoli problemi di cuore”, arriva a pochi giorni dall’udienza per truffa aggravata fissata il 23 settembre, dove si cercherà di capire colpevoli e colpe dietro al Pandoro Gate e il uova di Pasqua gate. Un’udienza chiamata predibattimentale, una specie di pre-confronto più easy per capire se andare avanti con le accuse o meno. Insomma, niente di drammatico stile falò di Temptation Island.
Vediamo se Chiara riuscirà a ripartire o il tempo di Ferragni influencer è da chiudere in maniera definitiva nel passato. Una cosa è certa, puntare tutte le proprie carte sulle pene d’amor perdute potrebbe essere la sua scommessa più grande.